La stazione di Firenze Santa Maria Novella © Ok!news24
La stazione di Firenze Santa Maria Novella rappresenta, tra le più importanti d’Italia, uno degli edifici di maggior pregio architettonico del Novecento.
Il nuovo fabbricato viaggiatori fu inaugurato il 30 ottobre 1935, sostituendo la precedente stazione “Maria Antonia”, attiva dal 1848 e ormai inadeguata alle esigenze di una città in forte crescita.
Il progetto nacque dal concorso nazionale del 1932, vinto dal Gruppo Toscano, un’équipe di architetti e ingegneri formata da Giovanni Michelucci, Nello Baroni, Pier Niccolò Berardi, Italo Gamberini, Sarre Guarnieri e Leonardo Lusanna.
Sotto la direzione di Michelucci, il gruppo elaborò un’impostazione architettonica innovativa, ispirata ai principi del razionalismo italiano, ma attenta al dialogo con il contesto storico e artistico di Firenze.
La stazione si distingue per la sua struttura orizzontale, studiata per non sovrastare l’abside della vicina Basilica di Santa Maria Novella e per l’equilibrato uso di materiali tradizionali e moderni: la pietra forte fiorentina riveste le pareti esterne, mentre il vetro e l’acciaio caratterizzano gli ampi ambienti interni. Celebre è la grande vetrata della facciata, definita la “cascata di vetro”, che illumina naturalmente il salone dei biglietti e la galleria di testa, conferendo all’edificio un’atmosfera ariosa e contemporanea.
Fin dalla sua inaugurazione, la nuova stazione suscitò ammirazione e dibattito: fu considerata una delle realizzazioni più significative dell’architettura moderna italiana, capace di coniugare funzionalità e rispetto per il paesaggio urbano storico. All’interno, oltre alla qualità degli spazi, si distinguono opere di rilievo, tra cui pitture murali di Ottone Rosai e Mario Romoli.
Nel corso dei decenni, l’edificio è stato oggetto di vari interventi di adeguamento e riqualificazione, tra cui l’ampliamento dei sottopassaggi, la realizzazione di aree commerciali e il collegamento con il trasporto pubblico.
(Video dell’epoca dell’inaugurazione, alla presenza del re Vittorio Emanuele II).


