Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri di Firenze © Galli Torrini
Firenze, 18 giugno 2025 – Dopo il caso della bambina ricoverata all’ospedale Meyer per una forma severa di morbillo, il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze, Pietro Dattolo, lancia un forte appello alla responsabilità: “Rispettare i tempi delle vaccinazioni è fondamentale. Ogni rinvio, anche se fatto in buona fede, può esporre i bambini a rischi gravi e del tutto evitabili.”
La bambina, i cui genitori avevano deciso di posticipare di qualche settimana la somministrazione del vaccino, è ora fuori pericolo, ma ha dovuto affrontare un decorso clinico complesso. Il caso ha riacceso i riflettori sull’importanza del rispetto puntuale del calendario vaccinale.
“Il morbillo non è una malattia innocua e i vaccini non sono un’opinione – ha ribadito Dattolo – ma uno strumento concreto di prevenzione, che salva vite. Il calendario vaccinale non è un’indicazione generica, bensì una strategia di protezione studiata con precisione dalla comunità scientifica. Ritardare la somministrazione compromette l’efficacia della difesa immunitaria nel momento più vulnerabile della crescita di un bambino.”
Il presidente dell’Ordine ha voluto anche esprimere vicinanza umana alla famiglia della bambina, sottolineando che “non risulta ci sia stata una contrarietà ideologica ai vaccini, ma semplicemente una scelta di rinvio”. Una decisione, questa, che può sembrare marginale ma che può avere conseguenze gravi, sia per il singolo che per la collettività.
“La fiducia nella scienza, nella pediatria e nella medicina pubblica – ha concluso Dattolo – è alla base di una società che si prende cura dei più fragili. Rimandare una vaccinazione espone i bambini a malattie che pensavamo dimenticate e che oggi, purtroppo, possono ancora colpire con forza.”
Anche l’ospedale Meyer, intervenuto sul caso, ha colto l’occasione per rinnovare l’appello alle famiglie: vaccinare è un atto di amore e responsabilità verso i propri figli e l’intera comunità.


