Riscaldamento, superata la regola dei 19°: qual è la nuova giusta temperatura per gli esperti - okmugello.it © N. c.
Nel 2025 i 19 °C non sono più lo standard ideale: il nuovo comfort termico si basa su 20 °C e controllo stanza per stanza.
Con l’arrivo dell’inverno, torna il dilemma di ogni anno: come riscaldare casa senza spendere una fortuna? Fino a oggi ci siamo aggrappati alla regola dei 19 °C, diventata una sorta di dogma energetico sin dalla crisi petrolifera degli anni ’70. Ma il mondo è cambiato. Le case moderne sono più isolate, i sistemi di riscaldamento più evoluti, i bisogni diversi. E ora gli esperti dicono che una sola temperatura per tutta la casa non basta più. Il nuovo standard? 20 °C nei luoghi di vita, ma non ovunque.
Addio ai 19 gradi: una regola nata per altri tempi
I famosi 19 °C come temperatura ideale sono un’eredità degli anni '70, quando si cercava un compromesso tra comfort minimo e risparmio energetico in un periodo di crisi. All’epoca, le abitazioni erano poco isolate, i caloriferi meno efficienti e il concetto di comfort termico molto diverso da quello attuale. Secondo l’esperto Nick Barber, quella temperatura era più un parametro economico che una reale soglia di benessere: andava bene “per risparmiare”, ma non per stare comodi.

Oggi le abitazioni sono cambiate: cappotti termici, doppi vetri, caldaie a condensazione e impianti a pavimento hanno rivoluzionato il modo in cui tratteniamo e distribuiamo il calore. Gli esperti concordano su un aggiornamento del parametro base: 20 °C è la temperatura realmente confortevole per le zone giorno, anche in ottica di efficienza e benessere fisico. Una differenza che sembra piccola, ma ha un impatto concreto sul comfort quotidiano.
A 19 °C, molti iniziano a percepire una leggera sensazione di freddo, specialmente se stanno fermi. A 20 °C, invece, il corpo riesce a mantenere più facilmente la sua temperatura naturale di 37 °C, anche durante attività sedentarie. Lo confermano studi recenti: questa soglia riduce anche il rischio di condensa e muffe, due problemi molto comuni nelle case che restano troppo fredde per lunghi periodi.
Comfort su misura: ogni stanza ha la sua temperatura ideale
L’approccio moderno non si limita ad alzare il termostato di un grado: prevede una gestione intelligente del calore, stanza per stanza, in base all’uso reale degli ambienti. È il principio del “comfort differenziato”, che non solo aumenta la qualità della vita, ma può portare a un risparmio energetico reale e misurabile.
Gli esperti consigliano di mantenere:
-
20 °C nelle zone giorno come soggiorno, cucina e studio (specie se si lavora da casa)
-
16–18 °C nelle camere da letto, dove una temperatura più fresca favorisce il sonno profondo
-
22 °C in bagno, per evitare sbalzi termici all’uscita dalla doccia
-
17 °C nei corridoi o spazi di passaggio, che non richiedono un calore eccessivo
Questo modello di riscaldamento intelligente si basa su tecnologie moderne come i termostati programmabili stanza per stanza o i sistemi di climatizzazione a zone, che permettono di modulare il calore in base agli orari e alle abitudini familiari. Si può risparmiare fino al 15% in bolletta, semplicemente riducendo il calore dove non serve e aumentandolo solo dove è utile.
A livello energetico, ogni grado in più può aumentare i consumi fino al 7%, ma gli esperti sottolineano che una temperatura ben distribuita e stabile evita molti sprechi: meno uso di stufette, meno condensa, meno aperture delle finestre per “rinfrescare” ambienti troppo caldi o male distribuiti.
Il vero risparmio non arriva solo dal tenere tutto a 19 °C, ma da una gestione dinamica, consapevole e personalizzata del calore in base alle abitudini e alla conformazione della casa. È la fine di un mito e l’inizio di una stagione dove il comfort termico si misura in benessere reale, non solo in gradi.


