Il ritrovamento © Marco Bottino
“Non so che viso avesse, neppure come si chiamava…”. Sono parole piene di umanità quelle che accompagnano la notizia del ritrovamento, questa mattina, dei resti di un soldato tedesco caduto durante la Seconda guerra mondiale nella zona di Poggio all’Altello, nel Comune di Palazzuolo sul Senio.
L’identità dell’uomo è rimasta sconosciuta: i resti, purtroppo pochi e frammentari, non hanno consentito il riconoscimento. Ma ciò che è emerso con forza, durante lo scavo condotto congiuntamente da soldati dell’esercito tedesco, personale del Cimitero Militare Germanico e i Carabinieri italiani, è stata una sensazione condivisa di rispetto e commozione.
“Abbiamo dissepolto i resti di quello che tanti anni fa era un nemico – scrive Marco Bottino sulla propria pagina Facebook – un uomo al servizio di una dittatura. Eppure, davanti a quei resti, ho sentito solo pietà. Ho pensato alla sua famiglia, a una madre, a un fratello, forse a dei figli che non hanno mai avuto una tomba su cui piangere.”
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La guerra, anche a distanza di decenni, presenta ancora il conto. Quel corpo senza nome riporta alla luce il dolore universale del conflitto, che si rinnova in ogni caduto dimenticato. E proprio oggi, in un tempo nuovamente scosso da tensioni e conflitti globali, questo piccolo frammento di storia invita a riflettere.
“E mai come in questo periodo storico vicende come queste ci richiamano a contrastare la guerra e a praticare la pace. E mai come davanti a quei poveri resti questo mi e’ apparso cosi’ chiaro” conclude il Sindaco di Palazzuolo.



Bruno
Trovo. molto belle le parole dette per significare l’importanza del recupero dei resti di quello che era un uomo. E come dice la canzone “quando si muore,, si muore soli”, ora lo è un po’ meno solo
Marco Bottino
Grazie
RENZO LUCII
Come diceva Papa Francesco e lo penso anche io ogni guerra è una sconfitta per l'umanità