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"Dal pronto soccorso al loculo express: la nuova sanità all’italiana"

A Borgo arrivano 280 ossari fiammanti. La legge 833 è ormai vintage, sostituita dalla 883: “Rotta per casa di Dio”.

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Vignetta Fabu Vignetta Fabu © Fabu
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Nei cimiteri di Borgo San Lorenzo e relative frazioni, si stanno realizzando 280 ossari, nuovi di zecca, comodi e dotati di tutti i comfort necessari a “riposare in pace”. Con i tagli che ogni anno vengono inflitti dallo Stato alla Sanità, la legge 833 del 1978 – quella che istituiva il Sistema Sanitario Nazionale – possiamo ormai considerarla una normativa d’epoca, roba da archeologia, come Carosello e la TV in bianco e nero.

Il mondo va avanti, la società si evolve e il superamento del modello sanitario mutualistico, che si voleva realizzare proprio con la 833, è stato sostituito dal superamento di un altro principio: se hai un problema di salute, non è affatto detto che ti devi curare.

Nel 1978 si diceva che la salute è un bene universalistico. Oggi possiamo tranquillamente affermare che la salute è una scelta personale. Vuoi andare al pronto soccorso e aspettare venti ore per parlare con un medico? È un tuo diritto.

Ma se invece non hai tempo, perché ti devi trovare con gli amici per il Fantamercato del Fantacalcio, allora meglio salutare gentilmente l’infermiera dell’accoglienza e tornare a casa. Tanto su Google trovi a volontà consigli per risolvere i tuoi problemi: dalle fitte al petto ai dolori lancinanti sul fianco sinistro.

E la legge 833?
Semplice: lo Stato l’ha ormai sostituita con la 883.
Si chiama “Rotta per casa di Dio”.
Non ti curi, e così si costruiscono nuovi loculi.

 

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