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La denuncia di "Precari in Rete" contro Poste Italiane. Oltre 100mila lavoratori temporanei in pochi anni

L’associazione evidenzia che tale sistema mantiene un ampio bacino di manodopera flessibile e a basso costo, con diritti ridotti...

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Precari in rete - Poste italiane Precari in rete - Poste italiane © Precari in rete
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L’associazione Precari in Rete ha diffuso un comunicato in cui accusa Poste Italiane di adottare un modello occupazionale basato sull’uso sistematico di contratti a termine di breve durata, con scarse prospettive di stabilizzazione. Secondo i dati diffusi, dal 2017 a oggi oltre 100.000 persone avrebbero lavorato in azienda con contratti temporanei, mentre solo circa 18.000 avrebbero ottenuto un’assunzione stabile.

Il meccanismo denunciato prevederebbe l’assunzione di personale per periodi di pochi mesi, talvolta fino a un anno, alimentando aspettative di inserimento definitivo che nella maggior parte dei casi non si concretizzano. Chi manifesta esigenze o rivendicazioni rischierebbe di non ottenere rinnovi, mentre chi si adegua riceverebbe brevi proroghe prima di essere sostituito da nuovi lavoratori.

L’associazione evidenzia che tale sistema mantiene un ampio bacino di manodopera flessibile e a basso costo, con diritti ridotti o limitati, in particolare su straordinari, ferie e tutele per malattia o infortunio. La condizione di precarietà strutturale, unita alla paura di non essere riconfermati, costringerebbe molti a lavorare in condizioni prossime allo sfruttamento, garantendo all’azienda un servizio efficiente a costi contenuti. Precari in Rete definisce questa prassi una strategia consolidata, alimentata dal ricambio continuo di personale e dalla debolezza contrattuale dei lavoratori temporanei.

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