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"Perché i proprietari di auto elettriche le cambiano ogni 3 anni e le termiche no”: l'ingegnere spiega

In Europa le auto elettriche crescono con incentivi e regole, negli USA restano legate al leasing per paura delle batterie.

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Perché i proprietari di auto elettriche le cambiano ogni 3 anni - okmugello.it Perché i proprietari di auto elettriche le cambiano ogni 3 anni - okmugello.it © N. c.
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In Europa le auto elettriche crescono con incentivi e regole, negli USA restano legate al leasing per paura delle batterie.

La corsa verso l’auto elettrica non procede allo stesso passo in tutto il mondo. In Europa, il percorso è ormai tracciato dalle decisioni dell’Unione Europea, che con il pacchetto normativo “Target 55” ha fissato una data precisa: dal 2035 non sarà più possibile vendere auto nuove con motore a combustione interna. L’obiettivo è ambizioso — ridurre del 55% le emissioni dei veicoli leggeri e accelerare la transizione verso tecnologie pulite — ma sostenuto da incentivi, investimenti e un’ampia campagna di sensibilizzazione.
Dall’altra parte dell’Atlantico, la situazione è più frammentata. Negli Stati Uniti, la diffusione dei modelli elettrici è stata rallentata da politiche meno uniformi e, soprattutto, dalla riduzione degli incentivi fiscali. Questo ha inciso sulle vendite e sulla percezione del mercato, creando un quadro in cui la fiducia dei consumatori è ancora parziale. Come spiega l’ingegnere Joseba Barrenengoa, CEO della piattaforma Easygas, esiste un motivo preciso per cui molti automobilisti americani scelgono di cambiare l’auto elettrica dopo appena tre o quattro anni, mentre conservano i veicoli a benzina o diesel anche per oltre un decennio.

La paura delle batterie e il ruolo del leasing

Secondo Barrenengoa, tutto ruota attorno a un’unica grande incognita: la durata e l’affidabilità delle batterie. In un video pubblicato sul canale YouTube Easygas, l’ingegnere ha spiegato che la diffidenza dei consumatori statunitensi deriva da un fattore economico preciso. «Di quanto si paga per un’auto, la metà è praticamente il costo della batteria», afferma, sottolineando che questo rappresenta “un rischio troppo elevato” per chi acquista. Negli Stati Uniti, infatti, chi sceglie un veicolo elettrico tende a preferire contratti di leasing di tre o quattro anni, piuttosto che un acquisto diretto.

La paura delle batterie e il ruolo del leasing - okmugello.it
Il motivo è semplice: il leasing permette di limitare i rischi legati a un eventuale guasto della batteria. Se qualcosa va storto durante il periodo di noleggio, il conducente può restituire il veicolo e riceverne uno nuovo, senza affrontare spese di riparazione potenzialmente elevate. Barrenengoa spiega che il sistema funziona così: “Se la batteria ti dà un problema, prendi questa macchina e gliene dai un’altra. È così che funziona con i contratti di noleggio.”
Questo approccio offre agli automobilisti una sorta di “esperimento controllato”: possono guidare un’auto elettrica per alcuni anni, valutare autonomia, costi di ricarica e comfort di guida, senza preoccuparsi del deterioramento delle celle o del valore residuo del veicolo.

Un’esperienza senza rischi e una fiducia da costruire

Trascorsi i primi quattro anni, chi ha scelto il leasing si trova di fronte a una decisione: continuare con un modello elettrico o tornare a un motore a combustione. Per molti americani, questo periodo è sufficiente per maturare un’opinione reale, basata sull’esperienza diretta, non sulla pubblicità o sulle promesse dei produttori. “Dopo quattro anni, si ha già un’esperienza senza rischi con la batteria; si è già sperimentata la guida di un’auto elettrica, ed è allora che si decide se la mobilità elettrica piace o meno”, spiega ancora Barrenengoa.
In Europa, al contrario, la cultura della sostenibilità ambientale è più radicata e le politiche pubbliche sostengono la transizione. Gli incentivi all’acquisto, le colonnine diffuse e la prospettiva di un mercato totalmente elettrico entro il 2035 hanno consolidato la fiducia degli automobilisti, che spesso scelgono di tenere l’auto elettrica per più tempo.
Negli Stati Uniti, la paura che le batterie perdano efficienza o diventino troppo costose da sostituire continua a pesare. È una questione di mentalità, ma anche di infrastrutture: molte aree del Paese mancano ancora di una rete capillare di ricarica, rendendo il possesso a lungo termine più complicato. Per questo il leasing resta la soluzione più gettonata, una via di mezzo tra curiosità e prudenza.

Il risultato è una fotografia chiara di due mondi diversi: da un lato l’Europa, che spinge verso una mobilità a zero emissioni con scadenze e regole definite; dall’altro gli Stati Uniti, ancora legati al pragmatismo economico e alla paura di investire in una tecnologia percepita come fragile. Due approcci differenti che, nel tempo, determineranno anche due velocità nella corsa globale verso l’elettrico.