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Palio di San Lorenzo: Cristiano Morelli, capitano del Rione granata Stazione

Conosciamo meglio questo capitano coraggioso desideroso di riportare ai granata il premio vinto nel 2022

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Cristiano Morelli Cristiano Morelli © OKM
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Cristiano Morelli ha 45 anni e vive a Borgo San Lorenzo praticamente da tutta la vita. Lo contraddistingue un profondo senso di appartenenza e una grande fiducia nelle prossime generazioni. Conosciamo meglio questo capitano coraggioso desideroso di riportare ai granata il premio vinto nel 2022.

Il tuo Rione in cosa si differenzia dagli altri?
Questa è una domanda molto semplice. Il nostro Rione si differenzia dagli altri perché basa tutto sul senso di appartenenza. Se vuoi entrare a giocare per il Rione della Stazione devi appartenere o voler appartenere alla Stazione. Devi abitarci o averci abitato nel periodo d’oro del bronx, tra gli anni ’80 e ’90, oppure chiedere di venire a giocare con noi e sarai sicuramente il benvenuto.

Come viene vissuto il palio nel Rione? Soltanto all’avvicinarsi dell’evento o anche durante l’anno?
Il Palio da noi viene vissuto durante tutto l’anno. La media dell’età dei nostri giocatori è molto alta, siamo tutti padri di famiglia con figliole e figlioli, quindi è difficile trovarsi assiduamente in inverno per fare allenamento. Possiamo però contare su giocatori molto giovani che fanno calcio, pallacanestro o pallamano, ma per noi grandi è un po’più difficile. Cerchiamo però di incontrarci per fare delle cene, dei ritrovi e delle riunioni, perché comunque siamo un bel gruppo e ci fa sempre piacere stare insieme.

Chi sono i partecipanti più attivi? C’è una persona in particolare? Ci sono più giovani o più donne? Bambini e famiglie partecipano?
Innanzitutto ci tengo a dire che la Stazione non ha un solo capitano ma due capitani. Insieme a me c’è Yuri Mari, che forse per il Rione è anche più importante di me. Lui ama la Stazione, considera tutti come una famiglia, si prodiga tantissimo perché tutto vada per il meglio e i giochi vadano a buon fine. Ma ci sono tante altre persone che amano il Rione e lo considerano come una famiglia. C’è Claudio Vozza, il nostro presidente e fondatore del Rione e poi ci sono i tantissimi ragazzi che si sono uniti a noi a partire dall’anno scorso, come Endi Lanai. Questo solo per fare alcuni nomi ma non voglio togliere niente a nessuno, perché siamo un grande gruppo che fa il possibile per arrivare al 10 di agosto nelle migliori condizioni possibile. Ci siamo noi, i grandi, che nonostante tutto ci difendiamo ancora bene nei giochi mettendoci il massimo dell’impegno e poi ci sono i ragazzi. Quindi siamo un gruppo unito e molto ben assortito. 

Come vengono scelti i partecipanti ai vari giochi?
Siamo io e Yuri a scegliere i partecipanti seguendo alcuni principi molto semplici: bisogna essere presenti agli allenamenti ed essere presenti nelle attività del Rione. Chi si allena gioca, chi non si allena non gioca. Puoi anche essere il più forte del mondo ma se agli allenamenti non ti fai vedere, non giochi. Per noi la presenza è fondamentale e di questo andiamo particolarmente fieri. Poi ovviamente delle scelte vanno fatte: cerchiamo di far giocare il maggior numero di persone possibile, ma far giocare tutti purtroppo non è umanamente possibile. Però chi partecipa attivamente e si spende per il Rione parte già avvantaggiato.

Ritieni che il Palio, nato da pochi anni, sia un evento di coesione paesana o solo un evento caratteristico a uso di eventuali turisti?
Il Palio è una grande festa di tutto il paese e di tutte le frazioni, dove c’è coesione e condivisione, perché comunque ci conosciamo tutti e siamo tutti amici. Credo che il Palio debba consolidarsi come festa di paese e diventare una tradizione da portare avanti nel corso degli anni. Spero che un giorno mio figlio possa prendere il mio posto nella squadra granata. E’ importante pensare al futuro dei giovani e spronarli a fare qualcosa per il loro paese.

Per finire, progetti per il futuro?
Il nostro obiettivo per il futuro è che tutti noi grandi, mamme e babbi, si possa giocare almeno per un anno insieme ai nostri figlioli. Ce lo siamo sempre detti io, Yuri, Claudio e Stefano Guidoni. Si arriva a giocare finché non subentrano i nostri figli, giochiamo insieme a loro e poi gli lasciamo la palla. Inoltre stiamo cercando di ringiovanire il nostro gruppo, la maggior parte di noi ha tra i 40 e i 50 anni, non siamo ancora vecchi ma i giochi se si è giovani si fanno meglio. Un domani noi “grandi” potremo rimanere come sostenitori o come organizzatori e lasciare spazio ai giovani, ma capisco che con la nostra politica così fortemente basata sull’appartenenza questo può essere difficile però noi andiamo avanti lo stesso. Se appartieni alla Stazione o vuoi appartenere alla Stazione sei dei nostri. Oltre a ringiovanire il gruppo, ci piacerebbe riportare a casa il Palio, dopo averlo vinto nel 2022. Questo è il nostro sogno ma è una partita dura, perché tutti i Rioni sono molto forti, si sono rafforzati e si stanno rafforzando. Ora come ora il nostro obiettivo è arrivare il 10 agosto in finale, poi si vedrà. Quindi succeda quel che succeda e forza Stazione!

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