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“Nobel per la Pace? Io lo darei a chi non si ribella davanti ai tortelli vegani”

Maria Corina Machado vince il premio, ma la vera disobbedienza non violenta si pratica nei ristoranti toscani.

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Fabu Fabu © FB
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Così il Nobel per la Pace è servito: lo ha vinto la politica venezuelana María Corina Machado, battendo sul traguardo Donald Trump, che ha avuto il torto di mettere d’accordo Israele e Hamas troppo tardi, quando ormai il nome della sudamericana era già deciso.

La Machado, leader dell’opposizione al governo di Nicolás Maduro, invita i propri sostenitori alla disobbedienza civica non violenta. Qualcuno, però, ha avuto da ridire: perché la stessa Machado, in passato, avrebbe cospirato contro Hugo Chávez, organizzando un colpo di Stato poi fallito. E c’è pure chi la accusa di aver chiesto l’intervento degli Stati Uniti per destituire Maduro.
Insomma, in epoche di guerre e contraddizioni, non riusciamo a metterci d’accordo neppure sul Nobel per la Pace.

Io, invece, rimarrei più… terra terra.
La vittoria di questo prestigioso premio la proporrei a tutti i clienti dei ristoranti toscani che non si abbandonano a gesti di violenza o danneggiamento del locale quando si trovano davanti a piatti cucinati in modo oltraggioso.

Tipo:
– i crostoni di cavolo nero con la maionese,
– la farinata con le leghe servita in agrodolce,
– i tortelli di patate vegani,
– oppure la torta di marroni senza glutine.

Ecco, chi riesce a mantenere la calma davanti a simili provocazioni culinarie, merita davvero il Nobel per la Pace.

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