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Mugello da brividi: L''Asprosordo' e la 'Gatta Gnuda'

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Mugello da brividi: L''Asprosordo' e la 'Gatta Gnuda' Mugello da brividi: L''Asprosordo' e la 'Gatta Gnuda' © n.c.
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Due storie, due figure che hanno terrorizzato (da bambini ma non solo) i nostri nonni ed i mugellenai di qualche anno fa. La ricostruzione delle leggende a cura di Pier Tommaso Messeri: La televisione e gli altri mezzi di intrattenimento di massa ci stanno educando male. Il telecomando, strumento discrezionale di scelta, ci consente di aprire e chiudere molteplici canali d’intrattenimento. E’ quasi come se quella scatola fosse provvista di un potere mitico che ci fa evadere dalla nostra vera realtà. Non abbiamo più fantasia, siamo abituati al sensazionalismo cinematografico. Seduti sulle poltroncine di un cinema tra bevande e popcorn, si delega una parte del nostro tempo alla speranza di qualche emozione fugace ... come per esempio la visione di un film Horror, ma ormai abbiamo il pelo sullo stomaco e poco ci fa più paura. Al giorno d’oggi anche le storie più raccapriccianti, che un tempo facevano rabbrividire anche i più spavaldi, ci paiono inutili novellette per far addormentare bimbi viziati e piagnucolosi. D'altronde, siamo nell’era dell’Homo Technologicus dove gli attuali mezzi d’informazione  hanno la risposta a quasi tutto. Ma c’era un tempo in cui a certi fenomeni non si riusciva a dare una spiegazione ed il sapere popolare si basava, oltre che sull’osservazione diretta della natura, anche su antiche leggende. Storie spesso fantasiose, che raccontate oggi fanno sorridere, ma che nei secoli passati riempivano d’inquietudine i sogni notturni. Anche il Mugello, patria di spiriti eletti e di artisti, fu popolato - strano a dirsi -  da tanti draghi, fate, uomini neri e folletti. E addirittura senza saperlo, spesso anche ai nostri giorni si pronunciano antiche frasi, simbolo di quel mondo stregato. Certo, ogni luogo ha la sua peculiarità e questa non sarebbe la sede adatta per un trattato su tutti i racconti tradizionali di quest’angolo di Toscana. Ma per due, spero non sia fuori luogo qualche parola. “Che hai paura della Gatta Gnuda?”: chi non ha sentito pronunciare queste frase ai bambini? Questo era un animale fantastico che si dice girasse nelle notti scure per la campagna, spingendosi talvolta anche vicino ai casolari. Dalle sembianze di gatto, delle dimensioni di un grosso cane e completamente glabra, questa sgraziata bestiolina si divertiva a spaventare i viandanti con dei potenti e inquietanti miagolii che emetteva in prevalenza negli inverni e a fine primavera nelle forre o vicino ai ruscelli dalle sponde tortuose. Sinonimo di una paura inutile, l’evocazione di questo immaginario felino veniva usato dalle donne come zimbello per i vari timori di bambinoni più o meno cresciuti. Ma negli angoli più remoti dei boschi vivevano anche dei draghi e in particolare un mostruoso essere appellato in Mugello con vari nomi: Asprosordo, Basilisco, Re di Serpi Questi era un come un serpente dalla testa a volte con sembianze di gallo, a volte di gatto. L’animale, provvisto di ali e quattro zampe, si aggirava emettendo sibili infernali tra i castagneti appestando l’aria intorno. Addirittura, tra i tanti: Plinio nella sua “Storia Naturale” e più tardi il Sacchetti, in forme diverse, ne parlarono. Si racconta che questo mostro nascesse dalle uova deposte da un vecchissimo gallo sul cucuzzolo di un monte, dopo essere state covate da un rospo per parecchi giorni. Il pericolo per l’ignara persona che si fosse imbattuta nell’Asprosordo, stava negli occhi del rettile: questi avevano il potere di pietrificare lo sfortunato frontista uccidendolo all’istante. Non esistevano sieri od altri rimedi contro questo rettile, se non uno specchio con il quale si poteva far riflettere la sua immagine e solo dopo questa operazione, tra tremendi fischi e vapori, si sarebbe vista questa creatura anomala diventare lentamente cenere. Pochissimi oramai sanno dell’esistenza di questo essere deforme, solo i più vecchi possono offrire qualche accenno. Due storie frutto di un mondo scomparso (diranno alcuni), due racconti inventati per far paura ai più creduloni (diranno altri) … può essere vero, ma stando comodamente seduti davanti alla TV o al PC …  ignoriamo quello che sta accadendo nei boschi nelle notti buie e senza luna.  

 

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Commenti 1
  • Gianfranco Benedettini

    "Gatta ignuda" ho sentito un uomo che la usava in luogo della bestemmia rituale allorquando qualcosa gli andava di traverso.

    rispondi a Gianfranco Benedettini
    gio 23 ottobre 2014 09:49