Faentina © Comune BSL
In occasione dell’interruzione della ferrovia Faentina, a seguito degli ultimi eventi meteorologici, si è assistito a molteplici interventi da parte dei vari esponenti politici regionali e mugellani, in cui ognuno ha cercato di giustificare il proprio operato, addossando la responsabilità delle interruzioni alla Regione o ai funzionari incaricati, che non avrebbero preso le decisioni corrette in seguito alla situazione precaria in cui versa la ferrovia stessa.
Alla base del malfunzionamento della ferrovia esistono diverse cause. La prima, oltre al maltempo, è che si tratta di un’opera vecchia, la cui costruzione risale al 1800, con gallerie che non permettono la sua elettrificazione. Inoltre, il percorso attuale non risulta né giustificabile né opportuno: è un’infrastruttura quasi impossibile da modificare per apportare i cambiamenti necessari a migliorarne l’efficienza e le prestazioni.
Ed è proprio qui che sta il nodo della questione. In occasione della costruzione della ferrovia ad alta velocità, quando ai comuni del Mugello fu chiesto di rilasciare le autorizzazioni per l’apertura dei cantieri, alcuni di essi si dichiararono contrari. Gli stessi amministratori avevano dichiarato che mai e poi mai avrebbero consentito la realizzazione dell’opera. A quel punto, però, gli amministratori mugellani furono convocati a Roma in sede governativa, dove fu loro fatto presente che l’opera era preminente rispetto a tutte le ragioni sollevate in opposizione.
Fu quindi convocata in sede governativa la commissione dei servizi, dove gli amministratori furono obbligati a rilasciare le autorizzazioni necessarie. Ricordo come alcuni personaggi crearono un comitato contrario alla realizzazione della ferrovia, proclamando una serie di sventure che, a loro dire, si sarebbero verificate. Le cose sono andate diversamente: la ferrovia ad alta velocità si è realizzata senza alcun catastrofico evento per la popolazione o il territorio.
Semmai, quegli stessi amministratori, invece di opporsi per ragioni puramente ideologiche, avrebbero potuto porsi il problema di trarre vantaggi dall’opera, chiedendo numerosi benefici che alcuni avrebbero senz’altro ottenuto. Ad esempio, un’interconnessione tra la ferrovia Faentina e la ferrovia ad alta velocità non sarebbe stata impossibile, visto che nei pressi di San Piero le due linee viaggiano affiancate per oltre 200 metri. Inoltre, poiché la ferrovia passa sotto l’autodromo del Mugello, si sarebbe potuta richiedere una stazione provvisoria a servizio dell’autodromo, permettendo l’arrivo in treno da tutta Europa.
A chi, in quei tempi, aveva proposto con articoli di quattro colonne sulla Nazione la realizzazione di una stazione dell’alta velocità a servizio del Mugello, un assessore del comune di Borgo San Lorenzo rispose che «Il sonno della ragione genera mostri». Ora è inutile piangere sul latte versato, ma se i politici responsabili attuali della Regione e del Mugello prendessero coscienza della questione e chiedessero un’interconnessione, si potrebbe sperare, anche con 25 anni di ritardo, di avere una ferrovia completamente elettrificata che, con una percorrenza di 12-15 minuti, collegherebbe rapidamente il Mugello a Firenze, come un moderno raggio di metropolitana, rendendo il territorio una periferia d’eccellenza.
Caro nuovo sindaco del comune di Borgo San Lorenzo, questa non è affatto la «sonno della ragione che genera mostri», ma piuttosto la capacità di fare scelte coraggiose e opportune in funzione di un territorio che altrimenti rischierebbe di perdere opportunità importanti.
Questi personaggi, da sempre contrari allo sviluppo del Mugello, si sono opposti alla realizzazione dell’alta velocità, all’autodromo del Mugello, al lago di Bilancino, all’adeguamento della viabilità mugellana da e per Firenze, e a tutte le scelte necessarie a un reale progresso del territorio. Essi saranno sempre contrari a decisioni che favoriscano lo sviluppo effettivo del Mugello.
Non si rendono conto che nel Mugello si è realizzato un vero e proprio “triangolo d’oro”, con il lago di Bilancino, la stazione sull’autostrada del sole, la ferrovia ad alta velocità, il campo da golf Medici, il circuito automobilistico del Mugello e strutture turistiche di rilievo come il castello di Cafaggiolo, oltre ai vigneti di Pinot Nero di Frescobaldi e Antinori, che conferiscono al territorio caratteristiche e opportunità uniche. Questo rende possibile uno sviluppo straordinario e globale, ponendo il Mugello in una posizione di grande rilievo.
Va inoltre sottolineato che, nell’attuale periodo, le strutture alberghiere disponibili in una città come Firenze risultano insufficienti per accogliere il flusso turistico internazionale. Per questo motivo, un territorio limitrofo a Firenze come il Mugello potrebbe essere programmato come parco attrezzato di tipo turistico, dove sviluppare strutture alberghiere di alta qualità, in un progetto che potrebbe essere chiamato Parco Turistico Verde, Rude ma Bello.
Per realizzare tutto ciò, è necessario migliorare e adeguare la viabilità tra Firenze e il Mugello, così da sostenere le scelte sopra indicate.
Articolo a cura di Recati Pierluigi


