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Madame, sul palco di Fiesole, tutta l’anima della Callas

Dal nero iniziale dei costumi si passa al bianco ed una bellissima parentesi con lanterne ed ancora “Addio al passato” (che...

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Madame Callas Madame Callas © Massimiliano Miniati
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Piu della difficolta, tengo all’atmosfera”, è la voce della Callas in un’intervista ad accarezzare il palco, e ieri sera, l’unica cosa che non mancava, era l’atmosfera.

L’atmosfera dei grandi eventi, per la prima nazionale di “Madame” l’omaggio danzato alla grande diva, Maria Callas dell’eccezionale Alberto Canestro e la Lyric Dance Company in scena all’Anfiteatro Romano di Fiesole all’interno dell’Estate Fiesolana.

Le bellissime note di Pierfrancesco Nannoni accompagnano l’uscita di Canestro dopo la presentazione per miscelarsi perfettamente con “l’amour est un oiseau rebelle” dalla Carmen che apre uno spettacolo fatto di emozione pura, di grandissima danza, di bellissimi costumi ed una scenografia a pannelli neri semoventi che creano spazi, limiti e sipari.

La voce della “Divina” della lirica mondiale trafigge l’anima del pubblico che aveva riempito le antichissime gradinate di uno dei siti archeologici più belli del mondo, passando da “Ebben? Ne andrò lontana” da La Wally di Catalani ad “Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly. Grandissimi i solisti e di straordinario effetto gli “Ensemble” con tutti e 11 i danzatori in una sincronia di altissima precisione.

Dal nero iniziale dei costumi si passa al bianco ed una bellissima parentesi con lanterne ed ancora “Addio al passato” (che accompagnò la scena più emozionante del film Philadelphia).

Le note di Pierfrancesco Nannoni (che in alcuni passaggi ricorda il miglior Ryūichi Sakamoto) si fondono ancora con le note e la voce della Callas che dichiara ancora “Non respirare prima dell’esplosione, questi sono i momenti belli” ed anche il pubblico che ormai applaude anche durante i numeri, comincia a trattenere il respiro per “Vissi d’arte” da Tosca  “Una voce poco fa” da Il barbiere di Siviglia  L’Ave Maria di Verdi, e quasi esplode quando accompagnate da “Casta Diva” alcune delle danzatrici passate ai costumi rossi, cominciano a scendere dalla gradinata, in mezzo al pubblico in estasi e, dopo aver attraversato l’anfiteatro si riuniscono al groppo sul palco, quasi come se tutte le donne interpretate da Maria si ricongiungessero in un'unica sola anima con uno straordinario abito bianco con l’effige della Callas sullo strascico (almeno io l’ho vista così) ed ancora un finale eccezionale con l’immagine più iconica della divina (quella in cui tiene le mani intorno al viso scattata da Cecil Beaton) che scompare nel buio travolta dagli applausi scroscianti di un pubblico soddisfatto e consapevole di aver assistito a qualcosa di veramente eccezionale, una serata di musica, danza, effetti visivi , costumi bellissimi ,tanta, tantissima emozione e tutta l’anima di “Madame Callas”!

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