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La Profezia tanto temuta si sta avverando: "Con il nuovo Papa in arrivo la fine del mondo", nel testo c'è anche la data

Dopo il decesso di Papa Francesco, un testo enigmatico, vecchio di quasi nove secoli, è tornato prepotentemente alla ribalta

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Parliamo del misterioso "La profezia dei Papi", un'opera attribuita all'arcivescovo irlandese San Malachia, il quale avrebbe avuto una visione profetica durante una sua visita nella Capitale nel lontano 1139.

Questo volume, divenuto oggetto di accese discussioni in podcast e forum online negli ultimi giorni, si presenta come una raccolta di 112 frasi brevi e criptiche. Fu riscoperto solo nel 1595 dal monaco benedettino Arnold Wion, il quale dichiarò di averne rinvenuto gli scritti negli archivi segreti del Vaticano. Secondo le interpretazioni diffuse, il libro rivelerebbe i nomi e le caratteristiche di ben 109 futuri papi, a partire dal giorno in cui sarebbe stato redatto.

La Profezia sulla fine del mondo

La parte che più inquieta e cattura l'attenzione è la previsione finale: "Nell'ultimo periodo della Santa Chiesa Romana, regnerà Pietro il Romano, che condurrà il suo gregge attraverso molte tribolazioni, poi la città dei sette colli sarà distrutta e il terribile Giudice giudicherà il popolo. La fine". Questa frase, di per sé già densa di significati, ha scatenato diverse interpretazioni. Alcuni vedono in essa l'ascesa al soglio pontificio del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, legando questa ipotesi alla malattia polmonare di Francesco. Altri, più pessimisti o fatalisti, pensano che Malachia stia insinuando che Papa Francesco sia, in realtà, l'ultimo pontefice.

Sulla base di queste profezie, non è sorprendente che alcuni abbiano iniziato a interpretare la malattia di Papa Francesco come un possibile segno premonitore della fine del mondo. Secondo una delle letture del libro, le profezie indicherebbero che la fine del mondo avverrebbe 442 anni dopo la loro stesura, ovvero nel 2027. La crescente instabilità globale – dalla guerra in Ucraina alle tensioni tra Stati Uniti e Cina, passando per la costante situazione critica in Medio Oriente – ha alimentato la paura di un nuovo conflitto mondiale imminente, rendendo sempre più affascinanti e, per alcuni, credibili, le previsioni di profeti e veggenti come Nostradamus o lo stesso San Malachia.

Secondo la profezia di San Malachia su Pietro il Romano, l'ultimo papa presiederà la Chiesa durante un periodo di grande agitazione che condurrà alla caduta di Roma e alla fine del papato. È interessante notare come lo stesso Malachia, prima di essere elevato alla santità, fosse un arcivescovo irlandese celebre per le sue riforme ecclesiastiche, volte a conformare la Chiesa irlandese alle prassi romane.

Tuttavia, è fondamentale approcciare queste previsioni con un sano scetticismo, poiché non mancano le ipotesi di profezie distorte per motivi politici. Molti studiosi, infatti, ritengono che questo misterioso testo sia stato fabbricato o, nel migliore dei casi, rimaneggiato per fini politici nel XVI secolo. Si sostiene addirittura che tutte le 112 frasi sui papi non siano state scritte da Malachia, ma da qualcun altro. Questa teoria è sostenuta in gran parte dal fatto che il libro offre un resoconto sorprendentemente dettagliato ed estremamente accurato di ogni papa fino al 1590, mentre i pontefici successivi al XVI secolo sono ritratti in modo decisamente più vago e generico.

Secondo lo Us Catholic, il libro fu scritto appositamente per influenzare l'elezione papale del 1590 a favore del cardinale Girolamo Simoncelli. Si ritiene, infatti, che le profezie contengano caratterizzazioni che indicavano proprio Simoncelli come il nuovo papa in quel momento. Curiosamente, e a smentita di tale presunta profezia, nell'elezione in questione fu eletto Niccolò Sfondrati, che assunse il nome di Gregorio XIV.

Dunque, tra misticismo e razionalità storica, la "Profezia dei Papi" continua a essere un terreno fertile per interpretazioni e dibattiti, ma il suo vero impatto potrebbe risiedere più nella sua capacità di farci riflettere sulle incertezze del presente che in una predizione infallibile del futuro.