Forte Mugello (ex Forteto) © Forte Mugello
Fin dall’inizio era chiaro che il Forteto non si poteva salvare mantenendo il legame col passato. La mala gestione è stata evidente, forse c’è stata anche malafede". È l’accusa lanciata da Paolo Bambagioni, presidente della Commissione controllo del Comune di Firenze e consigliere della Lista civica Eike Schmidt. Bambagioni ha ricordato come, già all’epoca dei primi sviluppi giudiziari, la posizione di alcuni sindacati fosse di fatto allineata a quella del fondatore del Forteto, noto come il 'profeta': "Si trinceravano dietro la difesa dei posti di lavoro per evitare il commissariamento", ha dichiarato.
Secondo il consigliere, "l’unica via era mettere in vendita il Forteto e affidarlo a un imprenditore. Le offerte c’erano, perché il Forteto era un trasformatore del latte rilevante in Toscana". Una possibilità concreta, a suo dire, vanificata da scelte ideologiche e da un atteggiamento di chiusura. Bambagioni ha sottolineato come le criticità siano emerse chiaramente dai bilanci già dal 2020, con un’erosione patrimoniale progressiva: "Il fatto che non sia stato accantonato nulla per le vittime è una prova della cattiva gestione, se non addirittura di una volontà dolosa", ha concluso.


