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Il fiesolano Simone Galipò guadagna i campi di serie A

"Dopo anni di lavoro, un’emozione". Il 35 enne ha scalato le graduatorie raggiungendo la massima categoria: "Ancora ricordo gli esordi".

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Simone Gallipò in campo Simone Gallipò in campo © n.c.
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Anche il consiglio comunale di Fiesole ha celebrato con una targa il successo sportivo di Simone Galipò trentacinquenne arbitro fiesolano, finora impegnato sui campi della Lega Pro Serie C e recentemente approdato in Serie A.

L'arbitro è stato accolto nel Palazzo Comunale di Fiesole dal Sindaco Cristina Scaletti dalla Giunta e dal Consiglio Comunale.
Un successo che, dicono il Sindaco Cristina Scaletti e l’Assessore allo Sport Francesco Sottili, “abbiamo voluto celebrare con questa targa e con il saluto del Consiglio Comunale, perché vogliamo testimoniare quanto questa Amministrazione creda nell’importanza dello sport sia per la crescita individuale, sia per la collettività perché dallo sport si possono e si devono apprendere valori fondamentali per ogni comunità, come il rispetto, la solidarietà e la lealtà, valori con cui si può davvero iniziare a tessere le fila di un mondo di pace e fratellanza, in cui non si debba assistere più a episodi come quello della terribile strage di Majdal Shams, che si é consumata tragicamente in un campo di calcio dove stavano giocando dei bambini.

Omaggiare il risultato raggiunto da Simone – continuano Sindaco e Assessore -  significa per noi ringraziarlo per l’impegno e la serietà che ha dimostrato nel suo percorso arbitrale ma anche raccontare ai più giovani che proprio quel’impegno, quella determinazione e quella serietà, sono doti da cui non si può prescindere nella propria vita”.

Simone Galipò- nato sul Colle etrusco 35 anni fa e residente a Girone, paese dove la mamma gestisce l’edicola di piazza Pertini  ha scalato le graduatorie professionali e dalla Lega Pro Serie C ha raggiunto la vetta della commissione arbitri italiani.
"Sono felicissimo del risultato raggiunto. E’ una grande soddisfazione che arriva – racconta Galipò, una doppia laurea in Economia in tasca e un lavoro come consulente assicurativo a La Nazione – dopo 15 anni di impegno e duro lavoro".

Appassionato del pallone fin da bambino, Simone ha giocato nell’Olimpia Firenze dai 6 ai 18 anni come difensore centrale. La svolta è arrivata nel 2008, quando con un amico decide di frequentare il corso di formazione arbitri organizzato a Coverciano dall’Aia Firenze.

Due mesi di lezioni e poi, superato l’esame, è diventato arbitro. "E’ stato subito amore; mai avuto ripensamenti, anche se – prosegue – passare dal calcio giocato a dirigere una partita non è semplice. Ricordo bene, e ancora mi emoziono, il mio primo impegno professionale in campo con Giglio Calcio e San Donato Tavarnelle per la categoria Esordienti, nella stagione 2008-2009; seguire il pallone e non poterlo toccarlo mi sembrò così strano. Ma fu un’esperienza gratificante e mi confermò che quella era la mia strada. Adesso mi occupo anche di formazione".

Quando li vediamo in campo con cartellino e cronometro, non sempre riusciamo a pensare che dietro un direttore di gara spesso si nasconde sudore, impegno, preparazione atletica e professionale.

"Quella degli arbitri è una carriera complessa – prosegue – fatta di amore per lo sport e responsabilità verso giocatori e tifosi, che non sempre condividono quello che fai".
Ci sono stati episodi spiacevoli?
"Fortunatamente a me personalmente non sono capitati fatti violenti, come successo ad altri colleghi anche in Toscana. Di offese però se ne prendono tante. L’importante è non farsi turbare".

Il debutto ufficiale sarà in agosto con l’avvio dei campionati di A e B, categoria entrambe affidate agli arbitri che arrivano dalla C.

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