Faentina © Comune di Borgo San Lorenzo
Il Circolo di Fratelli d’Italia per Borgo San Lorenzo, Scarperia e San Piero a Sieve denuncia l’ennesimo disastro sulla linea ferroviaria Faentina, definendo insostenibile la situazione vissuta dai pendolari tra soppressioni, ritardi e disservizi quotidiani. Il centrodestra locale accusa la Regione di immobilismo e mancanza di responsabilità, sottolineando come, nonostante anni di promesse, la linea resti segnata da infrastrutture obsolete e gestione disorganizzata, con cittadini costretti a pagare abbonamenti per un servizio ritenuto inesistente. A seguire il comunicato diffuso:
L’11 settembre si è registrata una nuova giornata di gravi disagi sulla linea ferroviaria Faentina, infrastruttura che collega Firenze al Mugello e che rappresenta un asse strategico per la mobilità quotidiana di centinaia di cittadini. I pendolari hanno dovuto affrontare soppressioni improvvise, ritardi consistenti e assenza di comunicazioni efficaci, con inevitabili ripercussioni su lavoro, scuola e vita familiare. In particolare, la cancellazione del treno delle 6.41 da Borgo San Lorenzo, fermato a Vaglia senza preavviso, ha generato una serie di disservizi a catena.
Le criticità della Faentina non sono una novità: da anni vengono segnalati problemi strutturali legati all’obsolescenza delle infrastrutture, alla manutenzione insufficiente e a una gestione considerata disorganizzata. A fronte di promesse istituzionali e annunci di miglioramenti, la percezione diffusa è quella di una mancanza di soluzioni concrete e di un immobilismo politico.
Molti utenti denunciano inoltre l’assenza di un piano strategico regionale che affronti in maniera sistematica le problematiche del trasporto ferroviario, evidenziando una distanza tra le esigenze reali del territorio e le risposte delle istituzioni. A questo quadro si aggiunge il malcontento legato agli abbonamenti pagati per un servizio ritenuto inadeguato.
L’episodio dell’11 settembre non appare quindi isolato, ma piuttosto emblematico di una condizione di precarietà che si protrae da tempo. La vicenda solleva nuove pressioni affinché le autorità competenti intervengano con misure concrete e investimenti mirati, garantendo ai cittadini un servizio ferroviario all’altezza delle necessità quotidiane.


