L'inaugurazione del murale in piazza dell'Isolotto © Caterina Fanfani
È un Novecento caratterizzato da profondi mutamenti storici e sociali quello che racconta la piazza dell’Isolotto.
Giovedì 20 novembre sarà la storica Simonetta Soldani a narrare le vicende di cui è stata protagonista e testimone la piazza, vero e proprio cuore del quartiere dell’Isolotto.
L’iniziativa fa parte del ciclo di incontri Cartoline fiorentine, un luogo una storia, promosso dall’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea in collaborazione con la Biblioteca delle Oblate e con il sostegno dell’assessorato alla Cultura del Comune di Firenze. L’incontro si tiene alla Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo, 24), nella sala storica Dino Campana, alle 17.30.
Era il 1954 quando l’allora sindaco Giorgio La Pira consegnò i primi mille appartamenti inaugurando il nuovo quartiere pensato a misura d’uomo e di comunità, un esperimento di città satellite realizzato nell’ambito del piano Ina-Casa.
E proprio per ricordare La Pira e Mario Fabiani, primo sindaco di Firenze del Dopoguerra, in anni recenti all’Isolotto è stato inaugurato un murale che ricorda i due primi cittadini che ebbero un ruolo determinante nella nascita del quartiere. Le sue case accolsero profughi istriani, operai di fabbriche locali, sfrattati e immigrati provenienti dal sud Italia, che – insieme – svilupparono un forte senso di appartenenza, grazie alla presenza di figure significative, come quella di don Enzo Mazzi. Simonetta Soldani illustrerà le vicende di una comunità originale e molto attiva che ha preso parte alle grandi mobilitazioni sociali del Novecento.


