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Canone Rai e Legge 104: chi deve davvero pagarlo e chi invece è esentato

Legge 104 e canone Rai: scopri in quali casi i disabili sono esonerati dal pagamento e quali condizioni servono per ottenere l’esenzione.

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Canone Rai e Legge 104: chi deve davvero pagarlo e chi invece è esentato - okmugello.it Canone Rai e Legge 104: chi deve davvero pagarlo e chi invece è esentato - okmugello.it © N. c.
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Molti beneficiari della legge 104 si chiedono se abbiano diritto all’esenzione dal pagamento del canone Rai. Le regole fiscali spiegano con chiarezza in quali casi si applica e quando invece resta l’obbligo di versamento.

Il canone Rai, definito più correttamente come canone televisivo, è una tassa che grava su tutte le famiglie che detengono almeno un apparecchio televisivo. Non conta l’effettivo utilizzo dello strumento né la visione dei canali Rai: basta il possesso. Dal 2016 l’imposta è inserita direttamente nella bolletta elettrica, con un importo annuale di 90 euro, ripartito in dieci rate da 9 euro.

La domanda che molti si pongono è se chi usufruisce della legge 104, normativa cardine in tema di disabilità e assistenza, sia automaticamente esentato dal pagamento. Il dubbio nasce dal fatto che questa legge riconosce una serie di agevolazioni, sia fiscali che sociali, pensate per favorire l’integrazione delle persone con handicap.

Cosa prevede davvero la legge 104

La legge 104 del 1992 è stata introdotta per garantire diritti e sostegni concreti alle persone con disabilità e ai loro familiari. Tra le misure più note vi sono i permessi retribuiti per lavoratori disabili o caregiver, il congedo straordinario fino a due anni, la possibilità di non essere trasferiti senza consenso e l’esonero dal lavoro notturno.

Cosa prevede davvero la legge 104 - okmugello.it

Accanto a questi diritti lavorativi esistono anche vantaggi fiscali, come l’Iva ridotta al 4% per l’acquisto di veicoli adattati o di strumenti informatici che favoriscano l’autonomia, oltre a detrazioni specifiche in sede di dichiarazione dei redditi. Nel campo dell’istruzione, ad esempio, gli studenti con disabilità certificata superiore al 66% hanno diritto all’esenzione totale dalle tasse universitarie, senza limiti di reddito. Queste agevolazioni, però, non si estendono automaticamente al canone televisivo, che segue regole proprie. Per capire meglio, bisogna distinguere tra chi beneficia della legge 104 e chi rientra invece nelle categorie che la normativa fiscale considera esonerate dal pagamento.

Quando scatta l’esenzione dal canone Rai

Le attuali disposizioni dell’Agenzia delle Entrate stabiliscono che non devono pagare il canone Rai:

  • gli over 75 con reddito annuo non superiore a determinate soglie;

  • i militari delle Forze Armate e quelli stranieri appartenenti alle Forze Nato;

  • gli agenti diplomatici e consolari, secondo le convenzioni internazionali;

  • chi non detiene alcun apparecchio televisivo in nessuna delle abitazioni in cui è intestatario di un’utenza elettrica.

Per quanto riguarda i beneficiari della legge 104, non esiste un’esenzione diretta. L’unico caso in cui un disabile può ottenere l’esonero riguarda chi è ricoverato in una casa di riposo e non possiede televisori nella propria abitazione. In questa situazione, infatti, viene meno la condizione fondamentale che giustifica l’imposta, cioè il possesso di un apparecchio TV. È obbligatorio presentare una dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate per certificare l’assenza di televisori. Senza questo adempimento, anche chi rientra nelle condizioni di esonero continuerà a vedersi addebitato il canone in bolletta.

Va ricordato che dal 1974 la normativa ha eliminato l’esenzione automatica per i disabili, che era prevista in precedenza. Oggi la legge equipara tutti i cittadini: la disabilità di per sé non basta per ottenere lo sconto, salvo i casi specifici citati. Il modello di dichiarazione è disponibile online sul portale dell’Agenzia delle Entrate e può essere inviato digitalmente dal contribuente o tramite un intermediario abilitato. Solo con questa procedura si può interrompere l’addebito e regolarizzare la propria posizione.