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Un nuovo addebito automatico di 100 euro al self-service fa infuriare gli automobilisti. Ecco come funziona e perché viene applicato.
Per chi ogni giorno deve fare i conti con prezzi della benzina alle stelle e un costo della vita in continuo aumento, l’ultima novità legata al rifornimento ha il sapore dell’ennesima stangata. Gli automobilisti italiani, già alle prese con spese di manutenzione, bollo, assicurazione e parcheggi, ora si ritrovano di fronte a un nuovo ostacolo: un addebito automatico di 100 euro quando si fa benzina al self-service con carta di credito o bancomat.
Quella che molti hanno ribattezzato “tassa sulla benzina” non è tecnicamente un’imposta governativa, ma il risultato di una procedura bancaria e dei gestori delle pompe di carburante. Tuttavia, per chi si ritrova con il conto momentaneamente alleggerito, la differenza è poca.
Auto, come funziona il blocco dei 100 euro
Quando un automobilista inserisce la propria carta nella colonnina del self-service, il sistema congela in automatico 100 euro dal conto, indipendentemente da quanti litri si intenda acquistare. Se si decide di fare un pieno da 20 euro, ad esempio, il sistema addebiterà solo quella cifra, ma i restanti 80 euro torneranno disponibili solo dopo alcune ore, una volta che la banca avrà completato l’operazione di sblocco.

Non è richiesto alcun intervento da parte del cliente: i soldi vengono restituiti automaticamente. Ma per chi ha un saldo basso o si trova a dover fare rifornimento in emergenza, questa procedura può diventare un problema serio.
La misura era già presente in alcune aree, ma ora è diventata una pratica obbligatoria in tutta Italia. Lo scopo ufficiale è garantire che il cliente abbia abbastanza credito per effettuare il rifornimento e prevenire transazioni non coperte. In altre parole, si tratta di una garanzia per le stazioni di servizio. Il problema è che molti automobilisti non erano stati informati del cambiamento, trovandosi così improvvisamente impossibilitati a fare carburante se il saldo disponibile era inferiore a 100 euro.
La reazione è stata immediata. Sui social e nei forum dedicati alla mobilità, gli utenti parlano di “tassa occulta” e di mancanza di trasparenza. Le associazioni dei consumatori chiedono regole più chiare e una comunicazione adeguata, mentre le opposizioni in Parlamento hanno chiesto al governo spiegazioni ufficiali.
Alcuni automobilisti accusano l’esecutivo di Giorgia Meloni di non aver avvisato i cittadini in tempo, generando confusione e disagi. La Presidente del Consiglio, al momento, non ha commentato pubblicamente, ma la pressione politica e mediatica cresce di giorno in giorno. Con i prezzi del carburante già elevati, questo blocco temporaneo rappresenta per molti un ulteriore ostacolo. Chi vive di stipendi bassi o ha spese concentrate a inizio mese rischia di trovarsi con meno liquidità proprio nei momenti in cui ogni euro conta.
Se da un lato il provvedimento tutela i gestori, dall’altro alimenta un clima di malcontento in un settore, quello della mobilità, già al centro di tensioni per i rincari e le difficoltà economiche. E per molti italiani, questa “tassa” sulla benzina è solo l’ennesimo capitolo di una lunga serie di spese che rendono sempre più difficile spostarsi liberamente.


