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Il coraggio di Augusta Gaiarin: la maestra che sfidò il Forteto e chiede giustizia

L'insegnante di Dicomano, testimone chiave dei fatti, denuncia il silenzio e le omertà nel caso Forteto durante l'audizione alla Commissione Parlamentare

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Augusta Gaiarin Augusta Gaiarin © nc
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Lunedì 7 ottobre 2024, in videoconferenza, Augusta Gaiarin, insegnante di Dicomano, è stata audita dalla Commissione Parlamentare d'inchiesta sui drammatici fatti del Forteto, la comunità nota per i gravi abusi commessi su minori. La Gaiarin, visibilmente emozionata, ha ripercorso la sua esperienza come una delle prime persone a sospettare che nella cosiddetta "setta degli orrori" qualcosa non andasse.

L'insegnante ha ricordato un episodio che segna l'inizio del suo coinvolgimento diretto: due bambine, che avevano vissuto una tragica situazione familiare, furono strappate alla nonna e portate al Forteto contro la loro volontà. Questo fatto, accaduto durante il suo periodo di insegnamento a Dicomano, la spinse a mobilitarsi, redigendo una lettera di protesta firmata da molti cittadini e inviata al Tribunale per i Minorenni. L'azione provocò forti polemiche e conseguenze per la stessa comunità di Dicomano.

A seguito della lettera, Augusta Gaiarin venne fatta incontrare con Rodolfo Fiesoli, leader del Forteto, per tramite dell'allora sindaco di Dicomano Gabellini. Tuttavia, questo incontro non portò alla pacificazione, e la comunità del Forteto rispose ritirando tutti i bambini dalle scuole di Dicomano, spostandoli a Vicchio, e ordinando ai membri di non fare più acquisti presso i negozianti di Dicomano, accusati di aver firmato la lettera di protesta.

Da cattolica convinta, la Gaiarin ha anche promosso un incontro tra alcune delle vittime del Forteto e il Cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. Questo momento di confronto ha rappresentato un altro tentativo di far emergere la verità e di ottenere giustizia per le vittime. Un altro atto significativo della Gaiarin è stato l'invio di una lettera aperta al Sindaco di Firenze, Dario Nardella, esprimendo sgomento e disappunto per la decisione di insignire del Fiorino d’oro Giuseppe Aversa, presidente dell'associazione "Minori abbandonati dallo Stato". In questa lettera, Augusta Gaiarin ha denunciato la superficialità di premiare solo una parte coinvolta, senza dare riconoscimento a chi, per anni, ha lottato per la giustizia delle vittime.

Nella lettera, l'insegnante scrive:

"Non è sufficiente che il processo abbia dato ragione alle vittime. Ci sono ancora vite da ricostruire, legami da riprendere, genitori da riaccogliere, cuori da allargare. È questo l’unico premio che chiediamo!"

Augusta ha quindi esortato l'ex sindaco a non favorire divisioni, ma piuttosto a unire le forze per costruire un futuro giusto e inclusivo per le vittime del Forteto.

E' una speranza condivisa che la Commissione Parlamentare faccia luce su tutta la rete di omertà che ha avvolto il caso Forteto, coinvolgendo le istituzioni, i politici locali e il Partito Democratico Toscano, accusato di aver cercato di delegittimare chi si è battuto per dare giustizia agli innocenti. Secondo la Gaiarin, è arrivato il momento che tutti coloro che hanno contribuito con il loro silenzio si assumano le proprie responsabilità e chiedano scusa alle vittime.

Il caso Forteto continua a rappresentare una ferita aperta nella società toscana e italiana. Le parole di Augusta Gaiarin, testimonianza di coraggio e impegno civile, richiamano l'attenzione sulla necessità di non dimenticare e di continuare a lottare per una giustizia piena, che non si limiti alle aule di tribunale, ma che abbracci il riconoscimento di tutte le vittime e il risanamento delle loro vite.

Ecco il video dell'audizione. Facciamo presente per ragioni di collegamento internet dal 00:47 il servizio è stato interrotto e riprende dal minuto 01:14

 

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