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Anima Marradi: "Triberti svende le quote dell'acquedotto ad Hera."

Secondo quanto dichiarato dal capogruppo Rudi Frassineti, già un anno fa il gruppo aveva presentato una mozione...

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Anima Marradi Anima Marradi © N. c.
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A Marradi si accende il dibattito politico dopo la decisione dell’amministrazione guidata dal sindaco Tommaso Triberti di cedere ad Hera la quota comunale dell’Acquedotto Valle del Lamone. La scelta, approvata in Consiglio comunale, comporterà la liquidazione della società e, di conseguenza, la perdita del ruolo diretto dei Comuni nella gestione del servizio idrico. L’operazione ha suscitato la netta contrarietà del gruppo consiliare di opposizione Anima Marradi, che definisce la cessione una “svendita” e una decisione politicamente e strategicamente sbagliata.

Secondo quanto dichiarato dal capogruppo Rudi Frassineti, già un anno fa il gruppo aveva presentato una mozione per incrementare progressivamente la partecipazione comunale all’interno della società, al fine di rafforzare il controllo pubblico sull’acquedotto e restituire centralità all’ente locale. La proposta fu respinta dalla maggioranza, e oggi, osserva Frassineti, “emerge chiaramente la volontà politica di seguire un percorso opposto rispetto a quello auspicato”.

L’opposizione contesta anche la motivazione tecnica della decisione, ritenendo la delibera “mal formulata” e basata su un’interpretazione normativa discutibile. A sostegno della propria posizione, Anima Marradi ricorda che la società, nel 2024, aveva registrato un incremento del 14% dei ricavi derivanti da vendite e prestazioni, segno – secondo il gruppo – della sua solidità economica e della possibilità di percorrere strade alternative alla liquidazione.

La vicenda assume rilievo anche nel più ampio contesto regionale: mentre molti Comuni toscani si stanno muovendo per riportare la gestione dell’acqua sotto controllo pubblico, Marradi – sottolinea Frassineti – “sceglie la direzione opposta, mettendo in secondo piano gli interessi reali della comunità”.

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