Una proposta di legge © Serotonina media
“La gentilezza è un atto politico: l’Italia ha bisogno di un Kindness Act” così Natalia Re, Presidente del MIG, Movimento Italiano per la Gentilezza (MIG), annuncia la proposta di legge in materia di gentilezza affidata alla vigilia del 13 novembre - data della giornata mondiale - alla Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere, l’onorevole Semenzato. “Un atto simbolico e necessario” commenta la Presidente Re.
La proposta di legge. “Abbiamo presentato in audizione al Parlamento la proposta di legge che mira al riconoscimento della gentilezza come XIII BES - quegli indicatori identificati dall’ISTAT che includono valutazioni sociali, culturali e ambientali e non solo economici nel definire il progresso di un Paese - con l'introduzione della Gentilezza come nuovo BES, l'Italia darebbe un forte segnale di impegno verso la costruzione di una società più inclusiva, rispettosa e solidale, enfatizzando l'importanza dei comportamenti quotidiani che contribuiscono al miglioramento del vivere comune”. Un’idea lanciata a novembre dell’anno scorso a Palermo dove si era tenuta, ospitata dal nostro Paese, l’Assemblea Mondiale della Gentilezza e che oggi entra nel vivo. Alla proposta di legge si affiancano anche due testi collegati, uno rivolto al mondo dell’istruzione, per promuovere la gentilezza come metodo educativo e di prevenzione del bullismo anche online e uno rivolto al mondo del lavoro, e alla pubblica amministrazione in particolare, volto a favorire ambienti professionali inclusivi e rispettosi, liberi da molestie e discriminazioni. Inoltre, come parte integrante della proposta, è stata sviluppata anche una "Carta dei Sei Valori della Gentilezza" composta da sei principi fondamentali - rispetto, ascolto, solidarietà, equità, pazienza e generosità - pensata per essere usata per orientarte le politiche pubbliche, dalla gestione dei servizi sociali alla promozione della cultura, fino alla definizione delle politiche economiche. “Il nostro obiettivo - spiega la Presidente Re - è quello di costruire una società che, attraverso la gentilezza, promuova una crescita economica più inclusiva e sostenibile”.
La gentilezza nel mondo. In questo percorso di “istituzionalizzazione” della gentilezza, l’Italia non sarebbe sola. Sono già moltissimi, infatti, i Paesi che hanno normato il tema. Un esempio è il Giappone che ha leggi che promuovono il rispetto reciproco e l’inclusione culturale, come ad esempio, il Programma di Educazione alla Tolleranza nelle scuole che mira a insegnare ai giovani l'importanza della gentilezza e del rispetto verso gli altri, in particolare verso le minoranze e le persone con disabilità. Oppure il Canada, che già nel 1988 aveva varato il Multiculturalism Act, una legge federale che promuove la multiculturalità come un valore fondamentale per la società canadese. In Bhutan, invece, è stata introdotta la Felicità Interna Lorda (GNH), una misura di benessere adottata per guidare le politiche pubbliche, un'alternativa al prodotto interno lordo (PIL) tradizionale, che si concentra su quattro aree principali: sviluppo economico, conservazione culturale, protezione ambientale e governance buona. Mentre in Australia sono in vigore il National Day of Action Against Bullying and Violence e diverse leggi e iniziative locali per combattere il bullismo e la violenza, in particolare nelle scuole. Mentre i Paesi Scandinavi promuovono la gentilezza, il rispetto e l'inclusione sociale come parte integrante delle politiche pubbliche.
Misurare il “valore” della gentilezza. La proposta di legge si inserisce in un filone di ricerca più ampio che vede il Movimento e il suo osservatorio - l’OIGEC, l’Osservatorio Italiano Gentilezza e Comportamenti - impegnati nell’analizzare gli effetti reali della gentilezza sulla società contemporanea, valutando in che modo un ecosistema “più gentile” possa influenzare la generazione di ricchezza e benessere di un Paese. “La gentilezza, sebbene venga comunemente percepita come un concetto legato principalmente all’ambito sociale e psicologico - racconta Natalia Re - ha in realtà ripercussioni di vasta portata anche nell’economia. Questa connessione, pur non essendo immediatamente visibile o quantificabile tramite strumenti economici tradizionali, è stata oggetto di diversi studi che esplorano la sua influenza sulla produttività, sul benessere individuale e, in ultima analisi, sull’andamento dell’economia di un paese, con un impatto tangibile sul Prodotto Interno Lordo (PIL)”. E proprio recentemente, infatti, l’OIGEC in collaborazione con il Centro Studi sul Management e il Lavoro, ha stimato la spesa pubblica generata dal maltrattamento sui minori - oltre 13 miliardi di euro con un impatto dello 0,84% sul PIL - sottintendendo che “società più gentili sono società più sostenibili” dice ancora Re.
Iniziative del MIG per la Giornata Mondiale della gentilezza. In occasione della Giornata mondiale, il Movimento rinnova il suo impegno per la diffusione della gentilezza attraverso la promozione di eventi e incontri che si svolgeranno in tutta Italia. Ricordiamo il 10 novembre a Milano il corso di formazione “Il coraggio della gentilezza nella complessità dei sistemi sanitari”, l’11 a Santena in provincia Torino il seminario “Seminare gentilezza”, il 13 a Genova workshop “Gentilezza al lavoro a Genova?”, sempre il 13 a Perugia l’incontro nella scuola primaria di Tordandrea. Prevista la presenza del Movimento anche il 15 novembre a Milano al “Festival della gentilezza”. Tutti gli appuntamenti su www.gentilezza.it.
Il Movimento italiano per la gentilezza. Il MIG nasce nel 2001, più di vent’anni fa, con lo scopo di diffondere e promuovere l’uso della gentilezza nella società favorendo il multiculturalismo e la coesione sociale, e dal 2023 è diretto dalla presidente Natalia Re, manager e attivista culturale e ambientale. Il programma del MIG verte su quattro linee guida - Sanità, Giustizia, Urbanità Sostenibile ed Uguaglianza Globale - ispirate al Global Goal 11 di Agenda 2030 UN ed è collegato al “World Kindness Movement” di Tokyo, movimento riconosciuto dalle Nazioni Unite, di cui la presidente Re fa parte.


