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Firenze, la guardia di finanza sequestra oltre 700 capi di abbigliamento intimo contraffatti destinati a bambini

Secondo gli investigatori, la contraffazione non danneggia solo le imprese oneste e il sistema fiscale, ma rappresenta un rischio...

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Guardia di Finanza Guardia di Finanza © N. C.
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La Guardia di Finanza di Firenze ha eseguito un’operazione che ha portato al sequestro di oltre 700 indumenti intimi contraffatti destinati all’infanzia, rinvenuti all’interno di un capannone situato nella periferia cittadina. L’intervento è stato condotto dal 2° Nucleo Operativo Metropolitano su impulso del Comando Provinciale e nell’ambito delle direttive del Comando Regionale Toscana. Dietro un’attività commerciale apparentemente regolare di vendita di abbigliamento e casalinghi, si nascondeva in realtà un traffico illecito di prodotti recanti marchi falsificati di note multinazionali del settore moda e intrattenimento.

Nel corso del blitz, oltre ai capi contraffatti, sono state sequestrate anche attrezzature per il confezionamento. Il titolare dell’attività, di nazionalità straniera, è stato denunciato per contraffazione e commercio di prodotti falsi ai sensi degli articoli 473 e 474 del Codice Penale. Le indagini proseguono per ricostruire i canali di approvvigionamento, la rete distributiva e i flussi finanziari, con l’obiettivo di individuare ulteriori soggetti coinvolti.

Secondo gli investigatori, la contraffazione non danneggia solo le imprese oneste e il sistema fiscale, ma rappresenta un rischio diretto per i consumatori, soprattutto quando i prodotti contraffatti sono destinati a minori e privi di certificazioni di sicurezza. Il fenomeno alimenta inoltre circuiti criminali che sfruttano manodopera irregolare, compromettendo il tessuto sociale ed economico.

L’operazione conferma il ruolo della Guardia di Finanza come presidio di legalità economica a tutela delle imprese e dei cittadini. Il Corpo ricorda che è possibile segnalare attività sospette al numero 117, contribuendo così a contrastare un fenomeno che mina la competitività del Paese e la reputazione del “made in Italy”. Si sottolinea che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità dell’indagato potrà essere accertata solo con sentenza definitiva.

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