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Il candidato risponde: Francesco Casini (Casa Riformista)

Ci vogliono politiche intelligenti, soprattutto sui settori che causano la maggiore spesa della Regione Toscana. Sicuramente non...

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Francesco Casini Francesco Casini © facebook
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Abbiamo sottoposto ai candidati consiglieri regionali dei nostri collegi elettorale un fuoco di fila di dieci domande che riguardano i macro temi più sensibili che riguardano sia la Toscana tutta che il nostro territorio interpretando le richieste e i suggerimenti dei nostri lettori.
Questa è la volta di Francesco Casinii ex sindaco di Bagno a Ripoli e attuale consigliere comunale di Firenze per il Campo Riformista candidato consigliere regionale nel Collegio Firenze 1.

La regione Toscana ha un debito di oltre 3 miliardi di euro. Come pensa si possa ridurre questo debito e garantire la sostenibilità finanziaria della regione?

Ci vogliono politiche intelligenti, soprattutto sui settori che causano la maggiore spesa della Regione Toscana. Sicuramente non sono d’accordo però con chi propone tagli pesantissimi o manovre lacrime e sangue: non serve primo perché si tratta di un livello di debito da ridurre ma non tale da inficiare la possibilità di spesa regionale per attivare le proprie iniziative politiche. Si tratta di individuare con precisione le voci di spesa su cui si può intervenire senza ridurre i servizi al cittadino e senza comprometterne la qualità. La vera capacità politica è proprio questa. Con la mia esperienza di sindaco per dieci anni mi porto dietro capacità amministrative, so leggere i bilanci e individuare proposte concrete per recuperare risorse da reinvestire. Durante il mio mandato, inoltre, sono stato membro del Comitato direttivo di Anci Toscana come responsabile del Dipartimento Finanza Locale, maturando proprio in questo campo un’esperienza e competenza preziosa.

La nostra è una delle regioni italiane con il più alto tasso di disoccupazione giovanile. Quali sono le sue proposte per ridurre questa criticità e promuovere l’occupazione dei giovani toscani?
Sul lavoro la Regione sta già facendo molto con l’ottimo programma Giovani Sì, che coinvolge tanti ragazzi e crea ponti importanti con il mondo del lavoro. Anche qui la mia esperienza è il mio pragmatismo da sindaco mi ha insegnato che i risultati arrivano sostenendo concretamente le aziende, aiutandole ad ampliarsi e a creare nuova occupazione. Non lo dico io, ma enti terzi che hanno certificato gli straordinari dati di crescita occupazionale durante il mio mandato. Occorre lavorare poi per ridurre gli stage sottopagati e a favore di una maggiore dignità per i giovani lavoratori. Servono incentivi all’innovazione, alla formazione professionale e un legame più stretto tra scuola, università e imprese.

 La regione Toscana ha pessime performance, lo dicono i numeri, nella gestione delle risorse idriche e nella prevenzione del dissesto idrogeologico. Come pensa lei e il suo gruppo, se sarà eletto, di rispondere a queste criticità e migliorare la gestione della prevenzione?
Prendersi cura del territorio è uno dei punti fondamentali del mio programma. Non servono solo interventi emergenziali, ma una programmazione strutturale e continua. La prevenzione idrogeologica deve essere una priorità assoluta, perché i disastri che negli ultimi anni hanno colpito molte zone della Toscana dimostrano quanto siamo vulnerabili. L’ho vissuto personalmente anche sul mio territorio. Sono stati fatti diversi progetti, ma occorre velocizzare. Proporremo la creazione di una vera unità di missione “Toscana Sicura” contro il dissesto idrogeologico, così da garantire rapidità, competenza e risorse dedicate.

 La nostra Toscana ha un forte impatto ambientale dovuto all’overtourism e alle attività economiche. Come pensa di bilanciare lo sviluppo economico proteggendo al tempo stesso l’ambiente e garantendo la sostenibilità e la vivibilità?
Il turismo è una grande risorsa della nostra regione e non va demonizzato. Sbaglia chi lo vede solo come fonte di inquinamento: serve semmai puntare su un turismo di qualità, che valorizzi l’intero territorio. I grandi centri attraggono un numero di visitatori straordinario, ma abbiamo enormi potenzialità anche lungo la costa, sulle colline e in montagna. Occorre promuovere un turismo lento, diffuso e più equilibrato, che distribuisca i flussi su tutta la Toscana, riducendo la pressione sulle città più affollate e garantendo allo stesso tempo sostenibilità ambientale e vivibilità per i residenti.

 Quali sono le sue proposte per migliorare la sanità pubblica e garantire che tutti i cittadini abbiano accesso a cure di alta qualità?
Per migliorare la sanità pubblica occorre ridurre le liste di attesa e completare al più presto le Case di Comunità, che devono essere riempite di personale e di servizi reali, non solo sulla carta. Bisogna continuare a investire nella ristrutturazione degli ospedali e delle strutture sanitarie pubbliche, ma soprattutto valorizzare il personale medico e infermieristico, nonché tutti gli altri operatori, che rappresentano la vera forza del sistema. Dopo l’esperienza del Covid abbiamo il dovere di riconoscere e sostenere chi lavora ogni giorno per garantire la salute dei cittadini.

 Mobilità, altro tema dolente. Quali sono le sue proposte per migliorare il trasporto pubblico, ridurre l’inquinamento e garantire un servizio adeguato anche alle zone più periferiche?
Il tema della mobilità è centrale. Serve andare avanti sulle grandi opere, come l’alta velocità e l’ampliamento dell’aeroporto, completare le linee della tramvia a Firenze, aumentare il numero di autobus per le aree interne e incentivare i collegamenti ferroviari, anche a raggio metropolitano. Allo stesso tempo dobbiamo migliorare la qualità e la frequenza dei servizi, garantendo accessibilità anche alle zone più periferiche. Siamo pragmatici: non siamo contro chi usa l’auto, ma crediamo che ci debba esistere un sistema di trasporto pubblico più efficiente, sostenibile e integrato, così da offrire reali alternative di spostamento. Anche il “biglietto unico metropolitano” per tutti i mezzi di trasporto disponibili esteso a tutti i territori e con sconti mirati può essere uno strumento importante.

Come pensa di invertire il trend dello spopolamento delle aree rurali, vulnerabili e periferiche, garantendo quei servizi essenziali accessibili a tutti i cittadini come scuola, casa e lavoro?
Bisogna garantire la presenza dei servizi essenziali vicino ai cittadini. È un trend mondiale quello dello spopolamento delle aree interne, aggravato anche dal calo della natalità, ma non possiamo arrenderci. Le aree rurali e periferiche sono il cuore pulsante della Toscana e senza servizi rischiano di morire. Quando manca il medico di base, quando chiude l’ultimo bancomat o un negozio, non è solo un disagio: è una comunità che si spegne. Se sarò eletto in Consiglio Regionale, lavorerò insieme a sindaci e cittadini per invertire questa tendenza, garantendo i giusti livelli di sanità, istruzione, trasporti e opportunità di lavoro anche nei comuni più piccoli, perché nessuno venga lasciato indietro.

L’assenteismo dalle urne è ormai un dato di fatto. Quali sono le sue proposte per far tornare i Toscani ad amare la politica e migliorare la trasparenza e la partecipazione dei cittadini nella governance della Toscana?
La politica deve tornare a essere vicina ai cittadini, con rappresentanti che ascoltano, dialogano e rispondono con serietà. La politica è una responsabilità: se si governa bene i cittadini se ne accorgono e tornano a fidarsi, se invece non si fa nulla la disaffezione cresce. Io a Bagno a Ripoli ho dimostrato con i fatti che i risultati concreti portano partecipazione e orgoglio civico. È così che i cittadini possono tornare ad amare la politica: vedendo trasparenza, risultati e coerenza tra le parole e le azioni.

Climate change: è favorevole alla realizzazione dei grandi impianti eolici che stanno stravolgendo la Regione e come pensa di affrontare il tema sostenendo anche le tante aziende agricole, fiore all’occhiello del made in Italy nel mondo?
Siamo favorevoli agli impianti eolici, ma con grande attenzione alla tutela del paesaggio e delle aziende agricole. Servono limiti e regole chiare per evitare danni irreversibili a un territorio straordinario come il nostro. Allo stesso tempo, dobbiamo guardare alle nuove tecnologie e a forme di energia rinnovabile meno impattanti, come il fotovoltaico innovativo o il geotermico avanzato, puntando su progetti che rispettino l’ambiente e sostengano le comunità locali. Non serve sacrificare le aziende agricole: gli impianti possono essere collocati in aree abbandonate o da riqualificare, trasformando criticità in opportunità.

Se sarà eletto qual è la promessa che si sente fin da ora di fare e poter realizzare?
Se sarò eletto, la prima promessa che sento di poter fare è rimanere sempre vicino alla gente. Voglio essere un punto di riferimento concreto per i cittadini dei territori che rappresenterò e portare in Consiglio Regionale le loro istanze, le loro esigenze e le priorità di ogni comunità. Essere presenti, ascoltare e trasformare le richieste in azioni concrete sarà il mio impegno principale.

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