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Annullata dal Tar la vendita delle quote Consiag del Comune di Barberino

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Annullata dal Tar la vendita delle quote Consiag del Comune di Barberino Annullata dal Tar la vendita delle quote Consiag del Comune di Barberino © n.c.
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Il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista di Barberino esprime la sua più viva soddisfazione per la sentenza n° 1175/2015 con la quale la prima sezione del TAR Toscana ha annullato la delibera del Consiglio Comunale di Barberino che sanciva la vendita delle quote di partecipazione del Comune in CONSIAG. La sentenza conferma in toto le nostre considerazioni espresse al momento del primo voto in aula nell’aprile 2015 e le raccomandazioni del dicembre successivo, quando a ricorso avviato da Consiag, proponemmo con un ordine del giorno respinto dalla maggioranza PD e dalle altre opposizioni, di fare un passo indietro.

Nelle motivazioni il TAR ribadisce due concetti di grande importanza giuridica e politica: le reti idriche possedute per mezzo di CONSIAG sono incedibili e la proprietà di quote della società che gestisce il servizio idrico (Publiacqua), garantita dalla partecipazione nella società Pratese, è strategica. La pronuncia mette in luce quindi la scarsa lungimiranza politica della Giunta Mongatti che si voleva privare, per fare cassa, della proprietà della rete idrica e pone un'importante argine giuridico alla strategia di privatizzazioni e svendita dei beni pubblici perseguita negli ultimi anni da centro-sinistra e centro-destra.

Questa è la dimostrazione che la gestione pubblica dei servizi, o quantomeno il mantenimento della proprietà pubblica dei beni strumentali legati alla loro erogazione, è possibile; la loro vendita è scelta politica sbagliata e per di più contraria alla legge. Ci permettiamo infine di far notare l’inoculatezza della scelta che si sarebbe inteso fare, anche dal punto di vista prettamente economico: giusto qualche giorno fa il Consiglio Comunale ha infatti approvato una modifica alle previsioni di entrata per la partecipazione in Consiag, portandole per quest'anno a oltre € 85.000.

La Giunta rinunci ora a ricorrere al Consiglio di Stato, evitando altre spese legali oltre a quelle alle quali l'ente è già stato condannato, e si adoperi anzi, forte della quota di partecipazione obtorto collo mantenuta, per la totale ri-pubblicizzazione del servizio idrico, come i cittadini hanno chiesto con il referendum del 2011 e come numerosi esempi dimostrano si possa fare.

ENRICO CARPINI Capogruppo Prc Barberino di Mugello

 

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