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Vicchio. Tutto il paese piange Fabrizio, ricordi...

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Vicchio. Tutto il paese piange Fabrizio, ricordi... Vicchio. Tutto il paese piange Fabrizio, ricordi... © n.c.
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Fabrizio Fabbri, il giovane operaio vicchiese delle ferrovie rimasto vittima del tragico incidente sul lavoro domenica sera alla stazione di Firenze Santa Maria Novella, era una persona molto conosciuta in paese.

Era infatti da tanti anni volontario della Misericordia, e anche dirigente con la partecipazione al Magistrato dell'associazione. Ma soprattutto era una persona che non si tirava indietro se c'erano da aiutare gli altri.

Questi i tratti principali del lungo ritratto del giovane; tracciato questa mattina (martedì 14 gennaio) dal quotidiano La Nazione nell'edizione online e in quella cartacea. Ritratto tracciato grazie alle testimonianze del sindaco, Roberto Izzo, dell'ex Governatore della Misericordia, Enrico Dolabelli e del parroco, Don Giuliano Landini. Tutte persone che lo conoscevano direttamente; e che con lui avevano un rapporto di amicizia. 

Tutte sono concordi nel descriverlo con un ragazzo sempre disponibile ad aiutare gli altri. Tutte, ancora, parlano della tragedia che ha colpito Vicchio, e della drammatica telefonata ricevuta nel cuore della notte. 

Fabrizio Fabbri, classe 1980, era infatti una persona molto nota in paese. Il sindaco ha dichiarato a La Nazione di considerarlo un amico, nonostante la differenza di età. Anche Enrico Dolabelli, ex Governatore della Misericordia e suo amico fin dai tempi dell'infanzia, ne parla commosso, dicendosi 'scosso e profondamente turbato'. 

Don Giuliano Landini ne ricorda la Cresima, celebrata nel 1994 pochi anni dopo il suo arrivo. Poi la voglia di aiutare il prossimo; che lo ha portato ad entrare, giovanissimo, nella Misericordia. 

Fabrizio, lo ricordiamo, lascia la moglie e due bambine. La prima, Asia, è figlia della compagna Michela; poi Virginia, di 3 anni e mezzo”. Anche a loro, insieme a tutto il paese, toccherà conservare i ricordi di un uomo scomparso troppo presto. 

Clicca qui per leggere, sul sito internet de La Nazione, l'articolo con i ricordi di Fabrizio

 

 

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