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Superciclabile Firenze-Prato degradata nel tratto fiorentino

“La Città Metropolitana e il Comune di Sesto si devono attivare immediatamente per la tutela di quest’opera, verificando i vizi realizzativi...

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lo stato di degrado della pista lo stato di degrado della pista © Fiab
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Sono passati alcuni mesi da quando il tratto fiorentino della superciclabile Firenze-Prato è diventato percorribile, da via Perfetti Ricasoli fino a via Parri, a Sesto Fiorentino.
Tuttavia, denuncia FIAB Firenze Ciclabile, l’opera non è mai stata collaudata, lasciando in uno stato di sospensione e degrado anche il tratto già realizzato che, in attesa del nuovo ponte ciclabile sull’A1, serve comunque il Polo Scientifico di Sesto e l’area industriale del Padule di Sesto.
“Diverse sono le problematiche ad oggi”, racconta Elvis Angelaccio, attivista di FIAB Firenze Ciclabile e utente quasi quotidiano della pista per ragioni di lavoro. “L’illuminazione della pista, che doveva essere uno degli aspetti più innovativi, non è ancora attiva e l’impianto è stato per altro realizzato danneggiando con una traccia il tratto preesistente di via Mezzana-Perfetti Ricasoli. Un tratto all’altezza del Polo presenta già crepe nell’asfalto e in via delle Due Case prosegue il passaggio di mezzi non autorizzati (la strada sarebbe riservata ai frontisti). In questa situazione di abbandono”, conclude l’attivista “ci sono diversi tratti invasi da sterpaglie riducendo percorribilità e visibilità, e da qualche giorno è persino comparso un frigorifero, degno regalo dell'inciviltà".

“La Città Metropolitana e il Comune di Sesto si devono attivare immediatamente per la tutela di quest’opera, verificando i vizi realizzativi, attivando l’illuminazione e prendendo in carico l’opera con le dovute manutenzioni e controlli” chiede Tiziano Carducci, presidente di FIAB Firenze Ciclabile. “La nuova giunta metropolitana infine dovrà attivarsi per individuare finanziamenti e tempi per il completamento dell’opera, con il ponte sull’A1 ed il collegamento con l’area industriale di Campi Bisenzio e Prato. Serve restituire dignità a un’opera innovativa e dalle grandi potenzialità!”

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