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Perché il Sassicaia è oggi il miglior investimento nel mondo del vino

Tra i vini prediletti storicamente da investitori e collezionistitroviamo alcune delle più celebri etichette.....

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vino vino © Roberta Sorge
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Tra i vini prediletti storicamente da investitori e collezionistitroviamo alcune delle più celebri etichette dellaBorgogna ed i migliori Champagne francesi. Ma oggi come oggi uno dei migliori investimenti che si possa fare nel mercato del vino è un prodotto 100% italiano, stiamo parlando del Sassicaia.

Le bottiglie di Sassicaia sono alcune delle più performanti sul mercato secondario del vino e si sono convertitenell’oggetto del desideriodi appassionati, collezionisti ed investitori. Le annate con i migliori risultati in quanto a ritorno economico sono 2013, 2015, 2016 e 2018. Ma di fatto gran parte delle annate recenti mostrano una grande tendenza al rialzo del valore nel giro di pochi anni dall’acquisto. Il vino sta avendo la meglio rispetto airivali francesi per una semplice ragione; alcune bottiglie di vino Bordeaux o Borgogna di elevata qualitàvengono accompagnate da un prezzo inavvicinabile per la stragrande maggioranza degli appassionati. Altro fattore determinante è il volume di scambi molto inferiore: i collezionisti preferiscono tenersi stretti i vini Borgogna più preziosi e ricercati, per cui queste bottiglie raramente si spostano sul mercato secondario. Con il Sassicaia i prezzi sono invece ancora accessibili, con una notevole coerenza nelle prestazioni della maggior parte delle annate. Molte delle bottiglie oggi in commercio sono disponibili online, dove la piattaforma Trovino equipara prezzi ed annate permettendo di trovare sempre la migliore combinazione.

Le radici di questo vino, convertitosi nel primo Super Tuscandella storia, sono da ritrovare nella pittoresca regione della Maremma toscana. Questa storia inizia negli anni '40 del XX secolo, quando il marchese Mario Incisa della Rocchetta, appassionato di vini di Bordeaux, decise di piantare delle viti di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franca Bolgheri, nella tenuta di famiglia, conosciuta come Tenuta San Guido. L'obiettivo era quello di creare un vino che potesse rivaleggiare con i grandi vini rossi francesi.La scelta di Bolgheri non fu casuale: la regione offre un clima eccezionale, con influenze marine che mitigano le temperature estive e favoriscono una maturazione graduale delle uve. Tuttavia, la sfida di coltivare le viti in un terreno sassoso e difficile era davvero notevole, da cui il nome "Sassicaia". La prima annata fu prodotta nel 1968, ed inizialmente era destinato al consumo privato della famiglia Incisa. Fu solo nel 1971 che il vino venne commercializzato e riconosciuto dal pubblico come una creazione straordinaria.

Oggi il vino è prodotto nella propria DOC Bolgheri Sassicaia, situata all'interno della stessa Tenuta San Guido, un caso unico in Italia. La DOC è nata nel 2013 e comprende 70 ettari piantati a Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Il vino deve avere un minimo dell'80% di uva Cabernet Sauvignon; altre varietà rosse ufficialmente autorizzate alla coltivazione nella regione Toscana possono essere aggiunte fino a un totale del 20%, ma l'uvaggio classico di questo vino è 85% Cabernet Sauvignon e 15% Cabernet Franc. Il vino matura per un minimo di due anni, di cui 18 mesi in barrique di rovere da 225 litri. Il Sassicaia possiede un ammaliante colore rosso intenso; all’assaggio propone tannini carezzevoli accompagnati da sapori speziati e di frutta nera ed un pizzico di freschezza di menta che completa il quadro.Il volume di produzione annuale si aggira intorno alle 200.000 bottiglie all'anno.

Robert Parker, uno dei critici enologici più rispettati del pianeta, in un'intervista di qualche anno fa ha descritto l’annata 1985 del Sassicaia come il vino più impressionante che abbia incontrato 40 anni di carriera. L'annata 1985 continua ad essere considerato un punto di riferimento eccezionale per questo vino e conserva un potenziale considerevole, tanto da poter essere bevuto almeno per il prossimo decennio. Anche le annate recenti del 2015-2016 si sono rivelate delle pietre miliari: in particolare l'eccezionale qualità dell’annata 2016 la rende paragonabile al mitico 1985. La recente annata 2018 del Sassicaiaè stata invece definita come un vino di rara precisione ed eleganza, con un notevole potenziale di invecchiamento.

Va sottolineato che la caccia alle “annate perfette” nel caso del Sassicaia è piuttosto speculativa. A differenza della Francia, dove il clima è altamente suscettibile ai capricciosi cicloni atlantici, il clima mediterraneo della Toscana è piuttosto stabile per cui non si genera una grande differenza tra annate “buone” ed annate “cattive”. Questo ha fatto guadagnare al Sassicaia la reputazione di uno dei vini più costanti in termini di qualità nel mondo. Altre annate che vale dunque la pena ricordare secondo gli esperti sono il 1998, il 2001 e, trale più recenti, il 2009, la “triade magica” del 2011, 2012 e 2013.