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Santo Stefano in Mountain Bike. Una cronaca

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Santo Stefano in Mountain Bike. Una cronaca Santo Stefano in Mountain Bike. Una cronaca © n.c.
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Il racconto di una nuova uscita in Mountain Bike a cura del nostro collaboratore Guglielmo Braccesi:

Santo Stefano con 5 Stefani - Non so se sia la fantasia borghigiana, oppure la congiunzione astrale favorevole che ha dato a questa simpatica cittadina del Mugello, doti spiccate di fantasia. A partire dai gruppi ciclistici che si chiamano tutti "Quelli di... qualche cosa" ai nomi propri delle persone. È si, perchè quest'oggi su una decina che eravamo a partire dal Viale Kennedy, ben cinque si chiamavano Stefano... Sarà stato il Santo giornaliero?? Non è dato saperlo, ma dato di fatto, come per l'angelo custode, anche noi avevamo uno Stefano a testa. Ora direte voi che è una cosa bella avere un "angelo custode" che nel giorno a lui dedicato vigili sulle innumerevoli peripezie che ognuno di noi ha compiuto in mountain bike. Boh... tira via per chi gl'è toccato il Frandi, ottimo pedalatore e sagginalese doc. Tiri via per chi gl'è toccato l'Aramini, grande meccanico sempre pronto a sistemare ogni danno. Tiri via per chi gl'è toccato il Tortoli, ciclista di grande esperienza, sempre prodigo di consigli. Tiri via a chi gl'è toccato il Fantechi, detto locomotiva man, uno che quando c'è da mettere la testa bassa e pedalare, non si tira mai indietro. Beh, a me immagino fosse toccato il Masi, detto lo scout. Forse perchè è mia caratteristica mescolarmi con quelli di Pontassieve, forse perchè ho grandi pene da espiare, o forse perchè, da buon Samaritano, ho anch'io da compiere la mia missione verso i più deboli e verso gli "sbiviatori" più dispersi. Comunque sia, tra angeli e demoni, ci siamo avviati in un nebbione classicamente mugellano, a cercare un po' di sole verso l'Appennino, salendo verso il Passo della Colla. Il passo è inizialmente lento e svogliato, con un gruppetto che prova ad allungare leggermente, salvo farsi riprendere prima di Ronta, dove transitiamo al limitare del mare di nebbia. Come da lapidarie parole del Capitano infatti, alla Madonna dei Tre Fiumi eravamo già fuori dall'umido, illuminati da un bel sole limpido e dove un gruppetto ha cominciato ad allungare sul resto del gruppo. A guidare l'andatura dei fuggitivi il solito Bruno che ogni tanto si girava a contare chi inesorabilmente perdeva il suo passo. Oh, diceva, anche tizio ha mollato. Oh, ha mollato anche caio. Davidone ci stava a ruota, inesorabilmente appiccicato, con una cadenza allucinante a giudicare dal rumore dei suoi cinematismi, mentre l'arrivo alla Colla è stata una sorta di volata finale, con il cuore davevro in gola... Raggruppamento e poi ammutinamento. Incredibile, ma vero, è stata messa in discussione la scelta del Capitano che avrebbe voluto portarci verso Gattaia, con la controproposta dei marescialli che hanno proposto sentiero 00 verso il Passo del Giogo. Il Capitano, forse colto impreparato, è stato sopraffatto ed ha dovuto cedere alla decisione degli ammutinati. C'aspettavamo un colpo di teatro, una contromossa, un'angheria di quelle come solo lui sa fare ed invece niente, come un cane bastonato ha subito l'affronto e con la coda fra le gambe ha assecondato il gruppo disertore. Le uniche parole pronunciate, oltre le offese, sono state solo di sconforto e di rammarico. "Siamo tornati alle elementari" ha detto lasciando immaginare la semplicità del percorso che saremmo andati a percorrere... Beh, è vero, il percorso non è stato molto tecnico, ma sufficientemente lungo per farci fare una bella pedalata. Arrivati al Passo del Giogo, purtroppo il bar era chiuso ed il caffè è stato rimandato a Sant'Agata, dopo aver sceso Cavallico ed essere rientrati nel nebbioso frigorifero del Mugello.Ovviamente solo uno Stefano poteva offrire, in questo caso il Tortoli che dalla sua aveva il rinnovo della nuova bici da corsa. Poi con calma e tranquillità ci siamo diretti verso casa. Buon Santo Stefano a tutti.

 

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