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Ancora su Santo Spirito dopo l'assemblea. Asciuti (Firenze Vera) "Espropriamo lo Stato"

Acquistando a prezzo di mercato l'ex convento e renderlo al quaritere.

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la basilica di Santo Spirito la basilica di Santo Spirito © Ok!News24
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Dopo l'assemblea pubblica di ieri sera in cui è stato presentato il progetto di recupero dell’Ex Caserma Ferrucci di piazza Santo Spirito affinché l'intero Monastero di Santo Spirito sia restituito all'utilizzo agostiniano con una ristrutturazione funzionale che mantenga tuttavia inalterato lo stato conservativo monumentale e realizzi un nuovo centro educativo, con aule, biblioteche e laboratori utili per il quartiere di Santo Spirito e l’intera città di Firenze.

Una soluzione che, in teoria, dovrebbe essere ottimale anche per il comune di Firenze che in realtà però non ha mai sgombrato il campo a ipotesi e dubbi sulla sua destinazione.

Andrea Asciuti candidato sindaco di Firenze Vera nei cinque anni trascorsi da consigliere comunale ha sempre interrogato il comune non ottenendo mai alla fine risposte concrete e rassicuranti e fa sue le preoccupazioni di Padre Pagano e di tutta la comunità di Santo Spirito.

"Il comune di Firenze - dichiara Asciuti - deve operare per restituire il bene ai cittadini ed evitare che anche per questa ex caserma si prospetti un futuro ambiguo. 
Sottolineiamo ancora una volta la nostra preoccupazione per un fenomeno in atto che riguarda tutta Italia di vendita di edifici storici.
In Piemonte anche alcuni castelli del 1200 sono finiti in mano a delle multinazionali, a Venezia un'isola intera è andata in mano ai turchi, vigneti di Brunello in Toscana sono nelle mani di multinazionali e anche a Firenze si assiste a questo fenomeno da tempo con il tacito consenso dell'amministrazione comunale; basta vedere che al posto dell'ex teatro comunale stanno sorgendo appartamenti a uso turistico, tanto per fare un solo esempio.
Una soluzione per fermare questo e salvare il Monastero di Santo Spirito c'è ed è facilmente applicabile.
Il comune deve semplicemente eseguire nei confronti dello Stato un esproprio ed acquistare il bene a prezzo di mercato. Solo così si può impedire la svendita del patrimonio della città alle multinazionali"

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