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Raccolta differenziata e termovalorizzatori. Cosa c'è dietro? Lettera di Sauro Bani

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Raccolta differenziata e termovalorizzatori. Cosa c'è dietro? Lettera di Sauro Bani Raccolta differenziata e termovalorizzatori. Cosa c'è dietro? Lettera di Sauro Bani © n.c.
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Dal nostro lettore, e attivo protagonista della vita sociale di San Piero a Sieve e del Mugello, Sauro Bani, riceviamo e pubblichiamo questa lettera sull'annoso problema dei rifiuti:

Due battute scambiate con Giovanni Bettarini, Sindaco di Borgo San Lorenzo, mi hanno fatto capire che sul problema rifiuti è vero-davvero che non c'è interesse ad andare "oltre il cassonetto". Svegliamoci cittadini, se non prendiamo in mano la cosa, finisce che si da la solita "risposta sciagurata" ad un problema specchio del nostro "male di vivere".

 

Perchè non si da un chiaro impulso alla "raccolta differenziata"?  Risposta. Perchè se nel "TERMOVALORIZZATORE" non viene gettato carta e palstica, come cavolo funziona. La nostra classe politica, senza dirlo chiaramente, malcelatamente sembra pensare... "già costruire l'inceneritore di "Case Passerini" ci costerà centinaia di milioni di euro, non possiamo permetterci di sprecare carta e plastica, come vogliono quei sognatori degli ambientalisti".

Quindi c'è un preciso interesse perchè le percentuali di raccolta differenziata riamangano ferme su percentuali risibili (30/35 %). In molti abbiamo visto il servizio TV trasmesso dalla RAI, su come San Francisco stia aggredendo il problema.

Oggi, in quella città, la raccolta differenziata si attesta al 78%. L'obbiettivo del 100% è fissato per il 2020. Stiamone certi che verrà raggiunto. Perchè la "potenza di fuoco" degli investimenti fatti, degli impianti realizzati è tale che ti fa dire "lì non scherzano". I soldi vengono spesi bene e alla svelta. Sono dieci anni che ascoltiamo la lagna dei politici provinciali.

Non contenti di aver messo su un 'carrozzone' come Publiambiente, tergiversato all'inverosimile per l'impianto di compostaggio di Faltona, vogliono farci credere che l'impianto di Case Passerini, l'incenerimento dei rifiuti, arrivi in quattro e quattr'otto e tutto è risolto. Senza aver dato una risposta credibile sul problema della diossina, che questi impianti non neutralizzano al 100%.

Continuare su questa linea è la strada fratricida per  tenere i cittadini ignari e irresponsbili per quello che avviene nel ciclo rifiuti. Non c'è nessun interesse a considerare il rifiuto come una occasione, una ricchezza. Un serio ripensamento al modo come viene distribuito il prodotto. Quanta carta, quanta plastica inutile viene utilizzata per portare sulle nostre tavole, quello che mangiamo?

Su questo argomento, i rifiuti, si gioca molto del nostro futuro, della capacità di cambiare registro. Il domani può esser fatto di businnes, di soldi che gli imprenditori  tiran fuori pensando alla salute dei cittadini, su indicazioni di legge o in partnership con lo stato. L'opera è ciclopica ma possibile.

Pensiamo allo spreco che c'è oggi e immaginiamoci che tutto possa diventare più sobrio, più equilibrato. C'è bisogno di riprenderci quello che ci spetta. Dobbiamo interessarci del problema. Ci vuole più consapevolezza. C'è bisogno di un grande movimento di genti. Diamoci una mano per approfondire la questione.

Chi vuole può contattarmi tramite mail:[email protected]. Chiudo facendo un'altra esortazione. Sempre pensando all'ambiente. Questa è rivolta alla Confindustria, a Simone Bettini, presidente degli industriali fiorentini e a tutti i sindaci. Ogni capannone industriale, ogni superfice utile degli edifici pubblici si copra con pannelli solari fotovoltaici. Fino ad oggi pochissimi l'hanno fatto. Dimostriamo con i fatti che l'uscita dalla dipendanza del petrolio è possibile. Con i fatti. Grazie.

Sauro Bani, San Piero a Sieve.

 

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