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Per la prima volta una donna alla guida della Cassazione: è la fiorentina Margherita Cassano

La sua nomina è stata proposta ieri all'unanimità dalla Commissione per gli incarichi direttivi del Csm.

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Una fiorentina al comando del Csm Una fiorentina al comando del Csm © oto di 3D Animation Production Company da Pixabay
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Per la prima volta nella storia del nostro paese una donna prende la guida della Cassazione. La sua nomina è stata proposta ieri all'unanimità e il voto finale è stato fissato per il primo marzo in una seduta di plenum presieduta dal capo dello Stato Sergio Mattarella.
La prescelta è la fiorentina Margherita Cassano attualmente presidente aggiunto della Corte di Cassazione e succederà a Pietro Curzio, che sta per andare in pensione.    
La proposta di nominare Cassano è stata avanzata dal relatore, il togato indipendente Andrea Mirenda. I concorrenti erano solo due: oltre a Cassano aveva presentato domanda Giorgio Fidelbo, presidente di sezione in Cassazione.

I due candidati sono stati ascoltati in una lunga audizione, prima che la Commissione si esprimesse con il voto.
Margherita Cassano non è nuova ai record dato che ne aveva già stabilito un altro nella sua carriera: era stata infatti la prima donna ad accedere ai vertici della Suprema Corte.
Fiorentina del Campo di Marte di origine lucana e figlia d'arte (il padre era il magistrato Pietro Cassano, conosciuto per i processi durante gli anni di piombo e per aver condannato Renato Curcio, uno dei fondatori delle Brigate rosse) ha 67 anni ed è in magistratura dal 1980.

Ha iniziato alla procura della Repubblica di Firenze, dove si è occupata anche di questioni relative alle tossicodipendenze e al traffico di droga, temi che ha continuato a seguire in tutta la sua carriera.
A Firenze ha lavorato con assiduità col procuratore Pier Luigi Vigna. Dal 1982 è stata componente del gruppo specializzato nelle indagini in materia di stupefacenti e di criminalità organizzata.
Dal 1991 al 1998 è stata assegnata della Dda di Firenze. Esponente di Magistratura Indipendente è stata consigliere del Csm dal 1998 per quattro anni. Poi dal 2003 è stata in Corte di Cassazione anche in veste di presidente della prima sezione penale dove si è occupata di reati di omicidio e violenze.
Dal 2016 ha presieduto la Corte d'appello di Firenze dove è rimasta circa quattro anni.

“Ci sono passaggi che segnano in positivo il cambiamento e la crescita culturale e sociale di un paese. La scelta unanime della Commissione incarichi direttivi del  Csm di designare Margherita Cassano come presidente della Corte di Cassazione è uno di questi”. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, saluta così la storica decisione del Csm di scegliere per la prima volta nella storia d’Italia una donna per la guida della Suprema corte. “Ricordo – continua Giani – la professionalità e l’autorevolezza con cui la dottoressa Cassano ha presieduto la Corte d’appello di Firenze e sono certo che le sue qualità e competenze emergeranno nel nuovo altissimo incarico cui viene chiamata. A lei le felicitazioni mie personali e di tutta la giunta regionale toscana”.

“Sarà una guida di grande equilibrio e di altissimo profilo e sono davvero contento che con questa scelta cada un altro pezzo del tetto di cristallo nel nostro Paese”. Così il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo sulla proposta di nomina di Margherita Cassano. “Per me è un doppio orgoglio, anche lei è Toscana e lucana d'origine. Ho avuto modo di conoscerla personalmente e non dubito che saprà svolgere questo importante incarico con grande responsabilità e dottrina”’. “A lei - continua Mazzeo - vanno i migliori auguri di un buon lavoro a nome di tutto il Consiglio regionale della Toscana”
 

“Mi congratulo, anche a nome di tutto il Consiglio comunale di Firenze – spiega il presidente Luca Milani con Margherita Cassano, lucana di nascita ma fiorentina d’adozione, indicata dal Csm a ricoprire la carica di prima presidente donna della Corte di Cassazione.
Margherita Cassano ha iniziato proprio alla procura della Repubblica di Firenze, dove si è occupata anche di questioni relative alle tossicodipendenze e al traffico di droga, temi che ha continuato a seguire in tutta la sua carriera. A Firenze –
ricorda il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – ha lavorato con assiduità con il procuratore Pier Luigi Vigna. Dal 1982 è stata componente del gruppo specializzato nelle indagini in materia di stupefacenti e di criminalità organizzata. Dal 1991 al 1998 è stata assegnata della Direzione distrettuale antimafia di Firenze. Una fiorentina d’adozione – conclude Milani – che ci rende orgogliosi per il nuovo, prestigioso incarico. Buon lavoro!”

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