OK!Mugello

​E' morto Eugenio Lorenzi, uno degli ultimi partigiani mugellani

Il ricordo di Antonio Margheri, esperto di storia mugellana nella Resistenza

  • 1750
Eugenio Lorenzi Eugenio Lorenzi © Antonio Margheri su Facebook
Font +:
Stampa Commenta

Scrive sui social Antonio Margheri, ex sindaco di Borgo San Lorenzo: Il 13 agosto è scomparso, all'età di 93 anni, Eugenio Lorenzi nato a San Piero a Sieve, uno degli ultimi partigiani del Mugello. E' deceduto nei pressi di Perugia, dove si era trasferito nel 1953, circondato dall'affetto dei familiari e della nipote Sara che proprio in questi mesi era impegnata a ricostruire la storia del nonno e della sua famiglia. Le vicende della famiglia Lorenzi sono strettamente legate alla storia di San Piero a Sieve durante il Novecento e sono al contempo drammatiche e dolorose ma anche caratterizzate da un grandissimo coraggio ed impegno civile e politico, fino al sacrificio.

Lo zio di Raffaello Lorenzi, padre dei due fratelli Luigi ed Eugenio, era Pietro Romagnoli, figura di primo piano del socialismo mugellano, fondatore, alle soglie della Prima guerra mondiale e dopo il suo rientro dalla Francia dove era emigrato, delle sezioni mugellane del Partito socialista. Perseguitato per il suo pacifismo, dopo la Grande guerra fu tra i fondatori della cellula del P.C.I., che trovò sede presso la sua abitazione in via Calimara a San Piero a Sieve.

Incrollabile antifascista fu costretto all'esilio in Francia a metà degli anni Trenta. La sorella di Pietro era “la Paolina”, sposata con Eugenio Lorenzi (il nonno del nostro Eugenio) portalettere del paese e gestore dello smistamento postale alla stazione ferroviaria. L'odio e la violenza dei fascisti mugellani e di San Piero a Sieve si accanì sulla famiglia Lorenzi con una determinazione e sistematicità brutale. Di una famiglia di 9 componenti rimanevano a metà degli anni Trenta solo la vecchia Paolina, la nuora ed i due nipoti piccoli, appunto i fratelli Luigi, primogenito che portava il nome dello zio morto in carcere, ed Eugenio che aveva preso il nome del nonno.

Tutti gli altri erano morti a seguito delle violenze fasciste o delle continue intimidazioni ed angherie che avevano gravemente compromesso la salute dei componenti della famiglia Lorenzi. Con altri giovani (Mario Cesari, Luigi e Bruno Bini, Gino Cresci e Raffaello Gianassi) Luigi ed Eugenio Lorenzi nel maggio del 1943 ricostituirono la cellula del P.C.I. di San Piero. Dopo l'8 settembre e l'occupazione nazista del nostro paese questo stesso gruppo di giovani entrò nella lotta armata della resistenza partigiana. All'inizio nella II Formazione “Lanciotto Ballerini” operante a Monte Morello, appartenente alla XXII Brigata garibaldina della divisione “Arno”, poi nel maggio del 1944 decisero di dar vita ad una nuova formazione denominata “Fanfulla”, in gran parte composta da elementi locali.

Il suo terreno operativo andò dalle pendici di Monte Morello a Calenzano, da Trebbio a Bilancino, da Bosco ai Frati a Gabbiano, senza rinunciare a spingersi fino a Sant'Agata e Scarperia, monte Giovi e Vallebona, Vallemagna e Polcanto, Valdastra e Cardetole, Poggio alla Pentola e Le Salaiole. Oltre ad azioni di guerriglia la Formazione “Fanfulla”, che presto raggiunse i 50 combattenti, intervenne spesso a favore della popolazione civile effettuando distribuzioni periodiche di viveri e difendendo il grano ed il bestiame dalle razzie tedesche.

Il 9 settembre 1944 la “Fanfulla” raggiunse le prime pattuglie alleate, fornendo tutte le informazioni necessarie per l'avanzata in Mugello e l'eliminazione delle ultime sacche di resistenza tedesca e meritandosi il plauso e le felicitazioni del Comando Alleato. Per Eugenio ed il fratello Luigi è facile immaginare la gioia di potersi sentire finalmente liberi in mezzo al loro popolo e l'orgoglio per essere appartenuti ad una famiglia che, pur avendo subito uccisioni, violenze ed intimidazioni continue, non aveva mai smesso di sperare e di lottare.

Ad Eugenio va innanzitutto la nostra riconoscenza e l'ammirazione per quanto ha potuto fare nel corso della vita per la sua comunità e per tutti noi. Alla famiglia, le nostre più sentite condoglianze.

Sulle vicende della famiglia Lorenzi è possibile leggere:
Raffaello Degl'Innocenti, “La Paolina”, 1975
Luigi Lorenzi, “Ragazzi di paese”, 1996
Antonio Casali, “Per una storia di Coop Italia: Mario Cesari (1926-1968), 2000

Lascia un commento
stai rispondendo a