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Aldo Giovannini racconta il 'suo' 25 aprile 2020

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25 aprile a Borgo 25 aprile a Borgo © Aldo Giovannini
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Come previsto dalle ferree regole imposte dall’epidemia del covid 19, si sono svolte su tutto il territorio del Mugello e dell’Alto Mugello le tante e diversificate cerimonie in occasione del 75° anniversario della Liberazione (1945- 2020), tenute solamente e strettamente dalle autorità preposte davanti ai cippi, ai monumenti e alle lapidi che ricordano l’evento. Anche Borgo San Lorenzo, come copiosamente pubblicato, ha commemorato la Liberazione con una austera cerimonia che si è svolta davanti al Monumento alla Resistenza in piazza Martiri della Libertà (sarebbe stato più consono e corretto se anche nella Pieve fossero stati commemorati i defunti con la celebrazione della Santa Messa, anche con la sola presenza del sacerdote). Presente il sindaco Paolo Omoboni, il presidente del consiglio comunale, Laura Taronna, e il presidente dell’Anpi locale, Paola Poggini.

La stessa mattina siamo voluti andare davanti al Cimitero della Misericordia ermeticamente chiuso, non solo per una preghiera ai nostri cari. Ma anche per ricordare con affetto Monsignor Ugo Corsini, il quale nel 1944 a costo della vita riuscì a salvare la vita ad una famiglia (Spiegel), nascondendoli all’interno dei sotterranei della Pieve, falsificando poi la carta d’identità con la segreta collaborazione di Antonio Gigli responsabile dell’Ufficio Anagrafe di Borgo San Lorenzo. I nomi di questi due autentichi borghigiani sono scolpiti nelle lastre di marmo nel Viale dei Giusti “ Yad Vashem” a Gerusalemme. Era davvero “giusto” ricordarli, visto che non l’ha fatto nessuno.

Nel primo pomeriggio, con un Mugello desolatamente vuoto e deserto, eccoci a Ponzalla, dopo che la mattina il sindaco Ignesti era presente per un momento commemorativo, per rendere omaggio ai 300 caduti americani, i quali combattendo nel nostro suolo per la nostra libertà, trovarono la morte sui contrafforti del Passo del Giogo, molti dei quali - basta leggere le lapidi - portavano un cognome italiano. Per riconoscenza nel 1964 alcuni benemeriti imbecilli distrussero anche la statua al centro del piccolo mausoleo. La storia non va mai nascosta perché ci sarà sempre qualcuno che la ricorda, anche a costo di ricevere le immancabili irrisioni.

(Foto e archivio A. Giovannini)

Riportiamo a seguire una lettera giunta in redazione come commento all'articolo di Aldo GIovannini

Caro signor Giovannini, la sua recensione sul 25 aprile è lo specchio fedele di una cronaca limpida e senza retorica della cerimonia, il tutto accompagnata da due ricordi importantissimi della nostra storia che nessuno, dico nessuno sui giornali locali cartacei o come si dice online ha avuto l’accortezza di ricordare, come se il 25 aprile fosse una commemorazione a senso unico. Mi riferisco all’eroismo di don Corsini e dell’impiegato dell’Anagrafe Antonio Gigli, per aver salvato la vita alla famiglia ebraica degli Spiegel, falsificando i documenti, e il ricordo dei 300 soldati alleati che morirono sul Giogo durante la “vera” guerra di liberazione della nostra Italia. Meno male che qualcuno ci ricorda che la lotta al nazifascismo è stata combattuta da altri uomini, da altre persone, da altri esseri umani, in altre eroiche parentesi in quel nefasto periodo di vita vissuta. Grazie

( G.B.)

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Commenti 1
  • Renato Spiegel

    Carissimo Aldo Giovannini, Grazie, grazie per il raccontp del "suo" 25 aprile e per voler ricordare di anno in anno ai borghigiani i nomi dei "nostri" Giusti.. Cordialmente,

    rispondi a Renato Spiegel
    mer 29 aprile 2020 10:25