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Ieri Nardella a Marradi per la fabbrica dei Marroni. Il coro delle reazioni alla chiusura

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Nardella agli animosi di Marradi con i lavoratori Nardella agli animosi di Marradi con i lavoratori © Redazione Met
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Si è svolta ieri pomeriggio a Marradi l'assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori di Ortofrutticola del Mugello alla presenza dei sindacati di categoria e confederali e delle istituzioni territoriali e regionali. L'assemblea dei lavoratori, molto partecipata, ha all'unanimità deciso che da oggi (31 dicembre) alle 8.00 inizierà il presidio permanente dei lavoratori davanti alla fabbrica. Spiegano Cgil e Cisl:

Chiediamo a tutta la comunità di Marradi e del Mugello e alle lavoratrici e i lavoratori di tutte le realtà della zona di sostenere anche fattivamente la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, perché la "fabbrica dei marroni" è un patrimonio del territorio che non può andare disperso.

Intanto, lo ricordiamo, anche il sindaco metropolitano Dario Nardella si è recato a Marradi per portare la sua solidarietà ai lavoratori. Questa la cronaca dell'incontro:

Il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella, al termine dell'incontro, avuto ieri pomeriggio con i lavoratori dell'azienda Ortofrutticola del Mugello, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"E' inaccettabile che la fabbrica di Marradi possa essere delocalizzata senza una motivazione. È una azienda che va molto bene, ha mercato, la filiera del marron glaces è di altissima qualità, è un prodotto che ha mercato.
La Città Metropolitana di Firenze farà tutto quello che è nelle proprie possibilità, accanto alla Regione e al Comune di Marradi perché questa decisione venga assolutamente annullata.

Chiederemo un confronto diretto con la proprietà Italcanditi e con l'ad Goffi. E vogliamo sapere se Investindustrial, il fondo industriale che ha acquistato non molto tempo fa il 70% di Italcanditi, guidato da un italiano, Andrea Bonomi, conferma questa decisione. Vogliamo sapere se lo stesso Bonomi è consapevole delle conseguenze sociali, economiche e politiche che una decisione del genere potrebbe scatenare.
Il confronto con la proprietà per noi è indispensabile, non ci arrenderemo come Città Metropolitana insieme a Regione e Comune fino a quando non si tornerà indietro rispetto ad una scelta che non ha alcun tipo di motivazione"

La vicenda dei lavoratori di Marradi, come comprensibile naturalmente, ha destato molta sensazione e tutto il mondo politico ed economico locale si è espresso in merito in difesa dei lavoratori. Proponiamo qui di seguito una sintesi delle varie prese di posizione arrivate in redazione:

La nota congiunta dei sindaci dell'Unione Montana dei comuni del Mugello:

“Ci ha lasciati sconcertati – affermano i Sindaci dei Comuni dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello - l’improvviso annuncio della volontà di spostare a Bergamo la produzione dello stabilimento di Marradi dell’Ortofrutticola del Mugello, effettuato all’improvviso dall’attuale proprietà”.
L’annuncio, dato anche dal Sindaco di Marradi Tommaso Triberti, riguarda la più importante e storica produzione tipica del paese dell’Alto Mugello, nata nel 1984 e dal 2020 di proprietà dell’Italcanditi. Uno stabilimento che produce prevalentemente i marrons glacès, che lavora il prezioso e rinomato Marrone del Mugello IGP, che esporta in 30 Paesi prodotti di elevata qualità e che è specializzato anche nella lavorazione e trasformazione industriale delle castagne e dei marroni per l’industria e la GDO.
“Non possiamo accettare passivamente che un’azienda legata da un profondo rapporto con il territorio, da cui trae linfa vitale e prodotti di qualità – continuano i Sindaci -, decida arbitrariamente di spostare la produzione. Avvieremo contatti in tutte le sedi opportune e richiederemo l’apertura dei tavoli necessari ad ogni livello per capire cosa sta succedendo e cercare di scongiurare questo trasferimento.  Siamo e staremo a fianco dei lavoratori dell’Ortofrutticola. Perdere quei posti di lavoro, perdere la filiera di una delle produzioni di qualità del Mugello vorrebbe dire impoverire la montagna, l’intera vallata e causare un danno importante alle famiglie e all’economia. Non staremo passivamente a guardare che questo accada”.

Nota Cgil-Cisl:

“L’Azienda continua a parlarci di 9 persone, noi gli abbiamo chiarito un concetto per noi imprescindibile: le persone sono un’ 80ina, poco importa se tecnicamente la procedura prevede l’apertura solo per quelle 9 persone”, tempi indeterminati e stagionali per noi sono la stessa cosa anche se la norma sui trasferimenti/cessazioni aziendali non lo dice”.

Marradi (FI) 29.12.2021.- “Quando i Fondi decidono, le cose vanno fatte.” E’ iniziata così la riunione di ieri tra il responsabile del personale del gruppo Italcanditi, la consulente del lavoro del gruppo e i rappresentanti Flai Cgil e Fai Cisl in cui l’azienda ha comunicato alle parti sociali l’intenzione del Fondo Investindustrial, proprietario al 70% di Italcanditi, di cessare l’attività dell’Ortofrutticola del Mugello, trasferendo tutta la produzione di marron glacè allo stabilimento principale di Pedrengo (BG).
L’ Ortofrutticola del Mugello occupa 9 dipendenti a tempo indeterminato ( di cui due dirigenti) a cui sarà offerta la possibilità di un trasferimento a Pedrengo e circa una 70ina di lavoratori stagionali, molti dei quali “storici”, principalmente donne (oltre il 90%).
Un polmone economico e produttivo per Marradi, ma anche per i paesi limitrofi, che nel 2018 ha fatturato 8,7 milioni di euro, senza considerare l’indotto, composto da coltivatori di castagne, del “marron buono IGP” del Mugello.
“Riteniamo quella di Italcanditi una scelta scellerata”, dicono Chiara Torsoli della Flai Cgil Firenze e Andrea Piccini della Fai Cisl Firenze e Prato, “ motivata solo in apparenza da diseconomie dovute agli impianti e agli aspetti produttivi circostanti, perché questi già esistevano al momento in cui la Fabbrica dei Marroni è stata acquisita nell’Agosto del 2020”.
La realtà è sempre la solita “quella del solido fondo di investimento, che fa operazioni per acquisire fatturato e quote di mercato, da dare in pasto ai futuri azionisti” proseguono i sindacalisti.
“Non è infatti un segreto per nessuno che l’acquisizione di Italcanditi da parte di Investindustrial poi l’allargamento del gruppo con l’acquisizione di altre piccole realtà, sia un’operazione che ha l’unico scopo di arrivare alla quotazione in borsa del gruppo.”.
Una scelta per noi inaccettabile, con un impatto sociale abnorme, che metterebbe in crisi un territorio “montano”. “ L’Azienda continua a parlarci di 9 persone, noi gli abbiamo chiarito un concetto per noi imprescindibile: le persone sono un’ 80ina, poco importa se tecnicamente la procedura prevede l’apertura solo per quelle 9 persone”, tempi indeterminati e stagionali per noi sono la stessa cosa anche se la norma sui trasferimenti/cessazioni aziendali non lo dice.
“ Siamo in contatto costante con il Sindaco di Marradi e con tutte le istituzioni a livello territoriale e regionale. Domani alle 16.00 abbiamo convocato l’assemblea dei lavoratori presso il teatro comunale di Marradi per informarli del nostro incontro con i rappresentanti di Italcanditi e decidere insieme tutte le iniziative necessarie per opporsi alla decisione aziendale”.

Altra nota della Cisl:

Con l’annuncio da parte di Italcanditi della volontà di chiudere l’Ortofrutticola del Mugello siamo di nuovo di fronte a una sconsiderata e irrispettosa scelta compiuta da un fondo ai danni di un territorio e delle persone che lo abitano: chiudere e trasferire, per aumentare e ottimizzare i ricavi, forse la scelta più semplice, di certo la più vile.”
A dirlo è il segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, che commenta così l’annuncio dato ieri ai sindacati della volontà del Fondo Investindustrial, proprietario al 70% di Italcanditi, di cessare l’attività dell’Ortofrutticola del Mugello, trasferendo tutta la produzione di marron glacé allo stabilimento principale di Pedrengo (BG).
“L’Ortofrutta del Mugello non è una fabbrica, è LA fabbrica di Marradi, dei suoi abitanti, del suo territorio” dice Franchi. “Non sono ‘solo’ 9 dipendenti, come ha cercato di dire l’azienda, perché a quei nove si sommano altri 70 addetti stagionali, impiegati ogni anno da febbraio a dicembre, che lavorano, vivono, abitano, in quella stupenda località del Mugello. Da quando è nata nel 1986 c’è sempre stata una forte relazione e integrazione tra azienda e comunità, perché era ed è la sintesi perfetta tra il prodotto di eccellenza, la castagna e il marrone dei castanicoltori mugellani, e l’alta professionalità e competenza delle maestranze, al 90% donne, che ne esaltano l’eccellente qualità e bontà, tanto da esportala in oltre 30 paesi del mondo.”
“All’azienda – conclude Franchi - diciamo che la fabbrica, le persone, il prodotto, il territorio dicono compattamente no alla sua chiusura.”

Giulio Bassetti, consigliere comunale di opposizione (SiAmo Marradi):

"Questo è il momento in cui dobbiamo tutti quanti stringerci intorno ai lavoratori ed alle famiglie dell' ex Ortofruticola Mugello, un'eccellenza di Marradi che rischia di finire chiusa. Il paese ha bisogno di tornare a sperare.
Come consigliere comunale voglio garantire tutto il mio impegno e farò la mia parte nella speranza di poter garantire  il lavoro di queste persone e il benessere dell'intera comunità marradese che ha bisogno del mantenimento di questa importantissima realtà sul nostro territorio.
Oggi più che mai dalla parte della nostra gente" Dichiara Giulio Bassetti consigliere comunale di opposizione a Marradi.

Solidarietà della lista Palazzuolo Viva:

I consiglieri di Palazzuolo Sul Senio al fianco delle lavoratrici dello stabilimento di Marradi in lotta
La incredibile notizia della chiusura immotivata dello stabilimento di lavorazione delle castagne di Marradi decisa da Italcanditi che nell’agosto del 2020 aveva rilevato l’ortofrutticola di Marradi e che poco dopo un anno di attività in cui lo stabilimento ha ottenuto dei risultati positivi rappresenta un colpo mortale per l’economia di tutto il territorio dell’Alto Mugello.

Quando apprendemmo del passaggio di proprietà a differenza di alcuni Sindaci che rilasciavano dichiarazioni propagandistiche affermando di avere ricevuto assicurazioni sul futuro dell’azienda e sul suo sviluppo manifestammo responsabilmente dei dubbi. Oggi siamo vicini alle maestranze in lotta
ai sindacati e a tutte le istituzioni e forze politiche ed imprenditoriali che si battono per far recedere l’azienda Italcanditi dalla chiusura annunciata.
Mirco Monti capogruppo
Michele Montanari
Rodolfo Ridolfi

La condanna di Cna:

“Un’azienda più che sana la Ortofrutticola srl del Mugello di Marradi. Un’azienda in crescita: 8.300.000 euro di fatturato nel 2019 e 10.600.000 euro nel 2020. Non a caso Italcanditi, azienda bergamasca da 100 milioni di fatturato, anch’essa in salute, l’ha acquistata mettendo in bilancio, nero su bianco, una previsione di crescita delle vendite del 5% anche per il 2021, secondo anno di pandemia. Poi la doccia fredda e l’annuncio di una nuova forma di delocalizzazione: quella interna. Un modus operandi che è l’antitesi del fare impresa, che non è solo e soltanto business. Nel fare impresa c’è responsabilità sociale, concetto evidentemente estraneo ai vertici di Italcanditi Spa”.

Così Massimo Capecchi, presidente di CNA Mugello all’annuncio inaspettato della chiusura di Ortofrutticola del Mugello srl che, con i suoi circa 100 dipendenti tra fissi e stagionali, per la maggior parte donne, ha un impatto fortissimo non solo su Marradi, una comunità di 3mila anime, ma su tutto il Mugello, dall’agricoltura alle altre attività economiche presenti sul territorio, colpito in uno dei suoi simboli, il Marrone.

“La nostra è un’associazione di imprenditori che, come naturale, rispetta il principio di libera iniziativa economica, ma trovare motivazioni al trasferimento forzato di Ortofrutticola del Mugello Srl appare, obiettivamente, un’impresa ardua, anche in periodo di crisi da Covid – prosegue Capecchi – I costi di sostituzione e innovazione dei macchinari o di rifacimento di parte delle strutture dello stabilimento, che si mormora essere alcune delle cause, perdono consistenza davanti alle capacità economiche di Italcanditi Spa e ai margini di crescita dell’azienda mugellana”.

“Non possiamo permettere ad imprenditori di tal genere di rovinare le realtà dei territori portandoli alla desertificazione economica. Dobbiamo guardare a nuove politiche anche in accordo con le realtà sindacali e, nel caso specifico, contrastare il trasferimento della produzione in provincia di Bergamo, mettendo in campo le stesse energia, volontà, caparbietà e collaborazione mostrate in occasione di GKN” conclude Capecchi.

CNA esprime la propria vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori di Ortofrutticola del Mugello srl, ai loro familiari e all’amministrazione comunale di Marradi.

La posizione di Sinistra civica ecologista:

Ortofrutticola del Mugello, Sinistra Civica Ecologista: «Ennesima operazione speculativa, intervenire subito e bloccare la chiusura»

«La decisione assunta da Italcanditi di chiudere lo stabilimento di Marradi e di spostare la lavorazione dei marroni nella bergamasca è un durissimo colpo all'economia del territorio. Nella fabbrica, attiva da quasi quarant'anni, lavorano circa 80 persone, tra dipendenti diretti e stagionali. Si tratta di un'azienda leader nella produzione di marron glacé e nella preparazione di ingredienti a base di castagne per l'industria dolciaria, un'eccellenza nel panorama agroalimentare toscano. Cancellare questo pezzo di storia e con essa quasi cento posti di lavoro, significherebbe mettere in ginocchio un'intera comunità, un territorio fragile e periferico che vive un costante calo demografico in larga parte determinato proprio dalla mancanza di lavoro. Sinistra Civica Ecologista è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di Ortofrutticola del Mugello, dei sindacati e delle amministrazioni locali che stanno affrontando questa difficile vertenza. Occorre un immediato intervento della Regione Toscana e del governo nazionale per impedire che ancora una volta un fondo di investimenti possa distruggere interi pezzi del nostro tessuto produttivo. Si tratta dell'ennesima operazione speculativa portata avanti per acquisire fatturati e quote di mercato, utile - come denunciano i sindacati - solo alla futura quotazione in borsa del gruppo. Sinistra Civica Ecologista sosterrà tutte le iniziative e le lotte che saranno necessarie per impedire che Italcanditi, controllata da Fondo Investindustrial, prosegua nella decisione di chiudere lo stabilimento».

Pd Borgo San Lorenzo:

Apprendiamo con preoccupazione la notizia della volontà di chiudere l’Ortofrutticola del Mugello. Fondata nel 1984, la “fabbrica dei marroni” di Marradi è diventata un importante punto di riferimento per la comunità e per il tessuto economico marradese, la sua chiusura rappresenterebbe un grave colpo per tutto il Mugello.
E come Mugello dobbiamo muoverci compatti nella tutela delle aree interne, difendendo le peculiarità che le caratterizzano, sostenendone lo sviluppo e contrastandone l’impoverimento, come in questo caso.
Per questi motivi cercheremo l’intervento e la collaborazione da parte delle istituzioni e degli enti competenti a tutti i livelli, dal locale al nazionale. Come Partito Democratico di Borgo San Lorenzo esprimiamo sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori e alle loro famiglie e siamo pronti a fare la nostra parte insieme a loro, al sindaco Triberti, al Partito Democratico di Marradi e a tutte le altre forze politiche del territorio.
Paolo Omoboni – Sindaco di Borgo San Lorenzo
Giorgia Baluganti – Segretaria del Partito Democratico di Borgo San Lorenzo
Niccolò Grifoni – Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale

Fratelli d'Italia Marradi:

"Il circolo di Fratelli d'Italia Marradi segue con attenzione l'evolversi della vicenda legata alla delocalizzazione dello stabilimento Ortofrutticola del Mugello di Marradi.
Siamo seriamente preoccupati per il destino dello stabilimento che rappresenta un pezzo di storia importante per e della nostra comunità.
Come circolo di Fratelli d'Italia ci mettiamo a disposizione delle istituzioni locali e faremo tutto il possibile coinvolgendo il nostro partito a tutti i livelli, sia locale che regionale fino al livello parlamentare per scongiurare la chiusura dello stabilimento e la conseguente crisi occupazionale su tutto il territorio."

Consiglieri metropolitani Territorio Beni Comuni:

Chiusura Ortofrutticola Mugello, Falchi e Carpini: “Solidarietà e vicinanza ai lavoratori, si apra confronto con proprietà”
“Apprendiamo con preoccupazione della volontà espressa dalla nuova proprietà dell'Ortofrutticola del Mugello di chiudere lo stabilimento 
di Marradi. Si tratta di una scelta sbagliata, in contrasto con la valorizzazione di un’eccellenza locale come il marrone, riconosciuta e 
apprezzata in tutto il mondo. Siamo vicini ai lavoratori e alla comunità di Marradi di fronte ad una decisione sbagliata che colpisce 
il tessuto produttivo del nostro territorio in un momento di grande delicatezza. Sosterremo dentro e fuori le istituzioni tutte le 
iniziative utili a scongiurare il trasferimento, su cui ci aspettiamo che quanto prima si apra un confronto serrato con la proprietà”.

Lo affermano i consiglieri metropolitani del gruppo Territorio Beni 
Comuni Lorenzo Falchi ed Enrico Carpini.

Italia Viva:

Marradi, Scaramelli e Sguanci (Italia Viva): "No alla chiusura dello stabilimento di marroni. Domani deposito dell'atto"
"La produzione dei marroni del Mugello non può e non deve finire. Ci siamo già attivati affinché la Toscana adotti ogni misura possibile per scongiurare la chiusura della Ortofrutticola del Mugello. Una realtà produttiva che dà lavoro a un centinaio di persone nell'area di Marradi, nei periodi di alta produzione. Un'azienda storica che vede impegnata soprattutto la forza lavoro femminile".
A dirlo Stefano Scaramelli e Maurizio Sguanci, consiglieri regionali di Italia Viva, che spiegano: "Come gruppo consiliare domani depositeremo un atto affinché Italcanditi non chiuda questo stabilimento, delocalizzando la produzione nel bergamasco".
E sulle immediate conseguenze dell'annuncio di Italcanditi, Scaramelli e Sguanci sottolineano che "Grazie all'intervento veloce del sindaco di Marradi, Tommaso Triberti, è stato già convocato il tavolo dell'Unità di crisi regionale".

Consigliere metropolitano Paolo Gandola:

“La notizia dell’intenzione della proprietà dell’Ortofrutticola del Mugello di chiudere lo stabilimento di Marradi per spostare la produzione  a Bergamo è terribile per solo per Marradi e tutto l’alto Mugello ma per tutta l’area metropolitana fiorentina. Serve un’immediata mobilitazione dell’ente metropolitano in sostegno di tutti i castanicoltori e le maestranze dell’Italcanditi”. 
Si esprime così Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia -  centrodestra per il cambiamento dopo aver colloquiato stamani con Raffaella Ridolfi, capogruppo azzurro a Marradi ed aver appreso dell’intenzione dell’azienda di delocalizzare la produzione.
“Non è questo purtroppo l’unico caso già scoppiato nell’area metropolitana, una situazione già vista, ad esempio, con l’ex cementificio Testi, comprato da una grande azienda del settore e poi fatto chiudere in poco tempo. Lo stesso potrebbe avvenire a Marradi con un’azienda che tratta i marroni, prodotto protagonista del territorio Marradese, tra le gemme alimentari toscane più importanti. Per questo, aggiunge il consigliere metropolitano, è massima la nostra attenzione sulla vertenza così come è alta la nostra preoccupazione, condivisa con tutti gli eletti azzurri sul territorio del Mugello ritenendo necessario mobilitarsi, anche e soprattutto a livello metropolitano, per evitare la chiusura dello stabilimento ed un grave impoverimento di tutto il territorio”.

 

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