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Spazio ai lettori, Simone Berretti racconta il 'suo' Alto Mugello

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Spazio ai lettori, Simone Berretti racconta il 'suo' Alto Mugello Spazio ai lettori, Simone Berretti racconta il 'suo' Alto Mugello © n.c.
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In questi giorni d'estate, di viaggi, escursioni e scampagnate, OK!Mugello offre volentieri i propri spazi ai lettori che vorranno raccontare le loro piccole grandi avventure. Ecco il primo contributo, da Simone Berretti:

Primo agosto del 2017: il mio viaggio a Campigno di Marradi. Il primo agosto parto in auto da casa mia e arrivo a Borgo San Lorenzo, poi a Ronta, Razzuolo, Casaglia e in mezz'ora eccomi qua a Crespino sul Lamone, ma decido comunque di continuare.. Prima meta: Biforco fino all'alto Campigno. Campigno è il posto dove soggiornò molto tempo il fù Dino Campana, famoso poeta, ma anche il posto dove da piccolo con la mia famiglia fine anni settanta soggiornai per le vacanze.. dove avevano casa mia nonna e mia zia Bianca. Oggi le case in questo luogo sono piuttosto desolate.. molti ci vengono per brevi periodi e per lo più solo d'estate. In questo pomeriggio di agosto, direi afosissimo, non si presenta neanche un cane. Già, i cani! Di cani me ne ricordo uno che aveva mia zia, un cane lupo nero che ovviamente ora non c'è più. Passando per il sentiero che porta ai castagneti mi sono fermato sulla tomba del 'milite ignoto', un cumolo di pietre con una croce sopra. Mi raccontava mio padre che nella seconda guerra mondiale fu trovato il corpo di un soldato, pare che di questo soldato non si sapesse nulla ne nome ne il cognome e neanche bene il motivo della sua morte, fu comunque deciso di seppellirlo in questo punto. Sono passato per la chiesa.. nessuno dentro, solo candele accese e all'esterno sul muro le due lapidi dei caduti, quelli della prima guerra mondiale (1915-18) e della seconda guerra mondiale (1940-45).

Guerre nelle quali fra l'altro risultano arruolati e caduti due miei avi: Berretti Francesco I, Berretti Francesco II e Neri Gino un congiunto del marito di mia zia. Decido poi di andare giù e lasciare Campigno con nel cuore i ricordi, vado giù prendendo la strada per 'Crespino sul Lamone.'

Passo giù a Biforco pochi chilometri, c'è il fiume Lamone dove trovo molti ragazzi che fanno il bagno e che si tuffano dai vari costoni di pietra. Qui rinfrescarsi e fare il bagno nell'acqua fredda d'estate è il massimo, anche questo meraviglioso posto me lo ricordavo nonostante siano passati davvero decenni. Crespino sul Lamone A Crespino sento un gran vociare ci sono due tizi che discutono di non so che.. comunque attraverso il ponte sul Lamone ed entro nella cappellina Qui riposano i corpi delle 40 vittime del genocidio nazifascista avvenuto il17 luglio del 1944.. Quaranta anime tra cui una ragazza di 22 anni e un ragazzino di 14 che senza nessuna colpa personale, si trovarono ad essere rastrellati dai soldati tedeschi per poi essere fucilati, così a sangue freddo come rappresaglia, a causa di alcuni tedeschi uccisi da alcuni partigiani che giravano in quelle zone. Purtroppo questo non è stato l'unico eccidio nazifascista avvenuto in Italia, ce ne sono stati anche altri... i più gravi avvenuti a Marzabotto e Sant'anna di Stazzema. Devo dire che in questi posti pare di percepire una sensazione simile a quella provata nei luoghi, tipo Auschwitz e altri campi di sterminio, li dove avvennero tragedie simili a questa come ferocia e disumanità. Quando nella metà degli anni novanta mio padre mi portò per la prima volta qui in questa cappella, mi imbattei subito sulle foto che c'erano sul muro, vedevo questi giovani ragazzi e pensare alla loro morte, avvenuta cosi senza senso, mi fece rimanere piuttosto male. Pensavo a quelle belve che fucilarono questa gente senza pietà, dei semplici civili inermi, sembrava assurdo eppure questo era avvenuto davvero.. fu in quel momento che da dentro esternai questi versi: A Crespino Scorreva l'acqua la sotto al Lamone, scorreva l'acqua su quel fiume, con l'erba piegata dal vento e in mezzo a uno stridulo pianto. gente schierata li, ai piedi del sole su quella che non era più guerra ma vergogna, lacrime e sale. Oggi sento ancora qui portare dal vento un sussurro e un lamento. chi ordinò questo? oh disumano tormento. Soldato dalla bestiale sua idea!" ma sempre rosso il sangue di una vittima fuori trincea. Quel ragazzino, non era ancora il suo tempo! e sento ancora un lamento e al resto mi assento un giorno qui come un altro che non cancella mai il tempo. Qui dentro la cappella ci sono opuscoli e libri del Professor Mario Nati che ha insegnato storia anche all'estero e scritto appunto dei libri su tutti i particolari di quel giorno maledetto 'Il 21 luglio 1944' Caroli Pierino 14 anni Beltrami Lorena 22 anni Beltrami Cecilia. Moglie di Alfredo e madre di Lorena Caroli vincenzo padre di Pierino ucciso nonostante iscritto al partito fascista Simone Berretti

 

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