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Forteto. 'Spaccatura' tra le vittime: "Non rappresentati da associazione"

La presa di posizione

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Forteto. 'Spaccatura' tra le vittime: Non rappresentati da associazione Forteto. 'Spaccatura' tra le vittime: Non rappresentati da associazione © n.c.
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Aggiornamento di martedì 7 maggio: In merito a questo articolo chiariamo che due delle persone indicate come firmatari hanno chiesto alla redazione di dissociarsi dal contenuto. Si tratta di Valentina Vainella e Jonathan Bimonte (clicca qui per l'articolo in merito) Ecco la lettera giunta in redazione da parte di un gruppo di vittime del Forteto, che si firmano con nomi e cognomi: In seguito alla visita al Forteto del ministro Alfonso Buonafede e al risalto che gli è stato dato, ci sentiamo in dovere di fare chiarezza su alcuni punti. Pur non essendo organizzati in associazioni noi siamo le vittime che si sono ribellati, che hanno avuto il coraggio di rivolgersi allo Stato per ricevere quella tutela e protezione della quale avevamo bisogno e c'era stata negata. I nostri nomi sono conosciuti, scritti sui dispositivi delle sentenze del tribunale. Però non siamo stati avvisati di tale evento mentre erano presenti alcuni membri dell'associazione ‘vittime del Forteto’, dalla quale tuttavia non siamo rappresentati. Questo comunicato vuole evidenziare una netta presa di posizione, ben distinta da qualsiasi altra organizzazione. Noi consideriamo vittime solo quelle persone, ragazzi, disabili e bambini che non hanno scelto di far parte del Forteto, ma costretti  da un’ordinanza del tribunale dei minori che al Forteto li ha affidati. NON consideriamo vittime né i fondatori pentiti né i fondatori usciti anni fa senza fare denuncia, perché facendo così non hanno fermato il sistema e di fatto hanno consentito che gli abusi continuassero. La maggior parte di noi ragazzi ha avuto il coraggio  di denunciare  e ha contribuito in maniera determinante a far emergere e bloccare il sistema, con molta fatica, superando ostacoli enormi per moltissimi anni. Alcuni di questi tutt'oggi vivono in situazioni precarie. Vogliamo pertanto non delegare a nessuno le nostre istanze, né consentire a chicchessia di parlare e agire per conto nostro, in nostra rappresentanza e quindi abbiamo deciso di nominare un nostro  portavoce, Giuseppe Aversa. Segue i nomi degli aderenti: Giuseppe Aversa Marika Corso Gabriele Fiorenza Eris Fiorenza Luigi Daidone Valentina Vainella Andrea Biordi Emanuele Bimonte Jonathan Bimonte Samuele Michele Aversa

 

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