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"Dalla Russia, nulla di buono" di Enrico Martelloni

"La libertà non si baratta" una riflessione di chi conosce molto bene l'Ucraina

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Invasione Russa in Ucraina Invasione Russa in Ucraina © AI Dream Studio
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Della Russia, nome improprio, ciò che non è stato capito in genere, è che non è Europa, né europea: non lo è mai stata, non ha tradizioni democratiche. Questo è un equivoco molto semplice da capire: se fosse stata Europa, non quella fisica, ma quella mentale, sarebbe da tempo nell'Unione Europea. Non avrebbe distrutto la Cecenia, non avrebbe invaso la Georgia, né avrebbe occupato l'Ucraina e compiuto crimini e distruzione che ha commesso, anche ambientali, né avrebbe avvelenato, ucciso, i suoi avversari politici.

La Moscova, così si deve chiamare, appartiene ad un mondo di barbarie da sempre. Non c’è un giorno nel suo passato che possa dirsi libero, democratico così come nel presente. In Moscova nulla è cambiato dai tempi di Gengis kan. Non è un paese attrattivo. Nessuno ci vuol vivere, se non una popolazione eterogenea fatta da numerosi popoli, distribuiti su undici fusi orari, che hanno subito la cancellazione delle proprie origine. Soprattutto: l’invasione dell’Ucraina è dovuta al fatto che questa si era rivolta da tempo verso l’Europa di cui ha sempre avuto un sentimento di appartenenza anche se schiacciata per oltre tre secoli da stragi, genocidi, dalla cancellazione della lingua, essenza della sua identità di popolo e patria.

Questo, l’emancipazione e lo sviluppo, Putin non lo voleva permettere perché avrebbe creato un grave problema interno al suo paese. Putin, per questo ha invaso l’Ucraina: aveva perso la partita con Zelensky. L'avvocato eletto presidente, stava impostando attraverso processi democratici e libertari, il futuro del suo paese. L’Ucraina è una terra ricca di risorse minerarie, compreso gas e petrolio, di risorse alimentari ed intelligenza, ma il problema è che avrebbe minato il credo dei sudditi di Putin per Mosca.

Strategicamente importante per la pace, lo sviluppo del suo  popolo, l’Ucraina è stata invasa e occupata dal 2014, da chi ha un sistema sociale basato sulla servitù medioevale dove alla Ragione si impone la violenza più cruda con  un popolo che vive per la stragrande maggioranza nella miseria e profonda arretratezza in quelle infinite terre.

Con la Verchovna Rada, cioè  il Parlamento,  Zelensky ha posto le basi per rendere l’Ucraina più emancipata e competitiva all’interno e all’estero. È il primo presidente ucraino che conosce bene l’inglese e risponde alle nuove generazioni con una politica estera compiuta e capace, ben voluto e ascoltato. L’ Ucraina ha fatto un salto generazionale da Maidan e trovato in Zelensky la via della pace e dello sviluppo che porterà benefici anche all’Unione Europea. 

Il sacrificio del popolo ucraino imposto dall’invasore, è dovuto per il diritto degli ucraini di vivere liberi. E la libertà non si baratta. Si è  degni di vivere e di morire per non subire soprusi. Il costo della guerra per gli ucraini è questo è di grande esempio per l’Europa che dopo due guerre era riuscita a mantenere la pace per ottanta anni. 

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