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Borgo. 680euro per l'ostello della Pace di Sant'Anna. In memoria dei Fratelli Cervi

Donati da Anpi grazie alla 'Pastasciutta dei Fratelli Cervi'

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Borgo. 680euro per l'ostello della Pace di Sant'Anna. In memoria dei Fratelli Cervi Borgo. 680euro per l'ostello della Pace di Sant'Anna. In memoria dei Fratelli Cervi © n.c.
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Scrivono da Anpi Borgo San Lorenzo: È stata un successo la pastasciutta dei Fratelli Cervi offerta da ANPI il 20 luglio a Borgo San Lorenzo. Tantissima partecipazione per questo evento che ricorda la grande festa che la famiglia Cervi volle organizzare il 25 luglio del ’43 per festeggiare la caduta del fascismo, la fine della guerra e della dittatura. Al Foro Boario si sono riunite tante persone in questa grande festa di popolo per mangiare la pastasciutta offerta da ANPI, ma anche per contribuire a finanziare l’ostello della Pace, che verrà costruito a Sant’Anna di Stazzema per accogliere chi ogni anno si reca a visitare un luogo diventato simbolico per la Memoria. Le Sezioni ANPI di Borgo San Lorenzo, Barberino M.llo e Vicchio vogliono ringraziare i relativi Comuni per il patrocinio, PRC mugello, Borgo in Comune, PD Borgo S.L. Vicchio e Barberino M.llo, Città Aperta, Civicamente, Liberamente Barberino M.llo, Ora Barberino, Èviva Mugello, PSI Borgo s.l. e Barberino M.llo, Officina 19 Vicchio, Liberamente a sinistra Scarperia e San Piero per la collaborazione, e Rifondazione Mugello per l’ospitalità data all’evento. Il 25 luglio del 1943 e la pastasciutta antifascista: quel giorno i sette fratelli Cervi, con il papà Alcide, la mamma e le sorelle, con altre famiglie di Campegine, portarono la pastasciutta in piazza utilizzando i bidoni del latte. Attraverso il passaparola i cittadini del paese si riunirono attorno al carro che aveva portato la pasta. Maccheroni conditi a burro e formaggio distribuiti ad una fila che si allungava sempre più: un pasto di lusso per chi veniva da anni di razionamenti. C’era la fame, ma anche la gioia di uscire dall’incubo del fascismo e della guerra, la voglia di riprendersi la piazza dopo anni di adunate a comando e di divieti. La Liberazione arriverà solo 20 mesi dopo, al prezzo di molte morti e sofferenze. Ma quel 25 luglio, alla notizia che il duce era stato arrestato, c’era solo la voglia di festeggiare. Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore Cervi furono torturati e uccisi a fucilate dai fascisti tre giorni dopo Natale, il 28 dicembre 1943. In un documento della direzione fascista di Reggio Emilia, recuperato dopo la fine della guerra, accanto alla lista dei sette nomi da ammazzare qualcuno pose una parentesi e la scritta "sette fratelli?" sottolineata di rosso, come dire: siete sicuri di volerli ammazzarli tutti e sette? Li ammazzarono. Da quel 25 luglio in tutta Italia si celebra questa ricorrenza con grandi pastasciutte da mangiare tutti insieme, per ricordare la storia di questa famiglia antifascista e coraggiosa, alla quale dobbiamo almeno che ne sia preservata la Memoria.

 

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Commenti 4
  • Marcello

    Furono trucidati dai partigiani. lo sanno tutti - A parte quegli che non lo vogliono sapere. Pansa docet

    rispondi a Marcello
    gio 1 agosto 2019 01:22
  • GILBERTO

    Scusa puerile la sua. Vadsa ad Argelato e si faccia raccontare la fine dei sette fratelli Govoni

    rispondi a GILBERTO
    gio 1 agosto 2019 09:04
  • Saverio Zeni

    Per correttezza d'informazione, il commento sopra riportato da Gilberto, un testo (in parte) ripreso da Wikipedia. La pagina di Wikipedia relativa all'Eccidio di Argelato riporta molto chiaramente il messaggio di "Voce non verificata". Eccidio di Argelato

    rispondi a Saverio Zeni
    mer 31 luglio 2019 11:21
  • GILBERTO

    L'eccidio di Argelato avvenuto a Pieve di Cento, in provincia di Bologna, a guerra finita, fu l'esecuzione sommaria, compiuta da partigiani delle Brigate Garibaldi e preceduta da torture e sevizie, prima di 12 persone l'8 maggio 1945 e in seguito di altre 17 persone, tra cui i sette fratelli Govoni l'11 maggio 1945. Tra le vittime di questa seconda strage vi furono i sette fratelli Govoni (Dino, Emo, Augusto, Ida, Marino, Giuseppe, Primo), che furono torturati, seviziati , la donna violentata mentre stava allattando il suo bambino ed uccisi. In un minimo senso di piet, giusto ricordare anche questi disgraziati, che furono ammazzati senza una bench, come i fratelli Cervi, minima colpa.Grazie Gilberto

    rispondi a GILBERTO
    mer 31 luglio 2019 08:50