OK!Mugello

Gli artisti di strada si sono ritrovati a Spugnole. Cronaca e progetti

  • 1
  • 195
Gli artisti di strada si sono ritrovati a Spugnole. Cronaca e progetti Gli artisti di strada si sono ritrovati a Spugnole. Cronaca e progetti © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

17, 18 e 19 maggio scorsi, alla chiesetta di Spugnole (Scarperia -S.Piero) si è tenuto il Primo Incontro Informale degli Artisti di Strada Storici, col nome di Annaffiare - Di Vino - Le Radici, grazie alla gentile collaborazione del Gruppo della Casa del Campaiolo e della parrocchia di Tagliaferro (e per l’interessamento personale di Claudia Naldi e Giulia Bani) che hanno messo a disposizione, con una formula di baratto, i locali della foresteria. Spiegano gli organizzatori:

Si è trattato di un incontro interno, ad uso e consumo di quegli artisti che, tra i venti e i trent’anni fa, hanno riportato per le strade d’Italia una forma d’arte antica e popolare. A volte lasciandosi alle spalle mestieri ben più renumerativi e di certo socialmente accettati, senza grandi mezzi, a volte inventandosi di sana pianta strumenti, modalità e tecniche, queste persone sono scese in strada perché lì avrebbero trovato le persone vere, e con queste avrebbero potuto comunicare. All’invito hanno risposto in molti, e una trentina di loro, quelli che hanno potuto, da Nord come da Sud, da Est come da Ovest, si sono messi in cammino e si sono arrampicati per l’impervio sterrato. Non si pensi ora a una rimpatriata di vecchietti con festa, anche se questo aspetto c’è stato (sia i vecchietti - anche se preferiscono essere chiamati Dinosauri- che la festa). L’idea di partenza era che queste persone, che di fatto hanno profondamente modificato il panorama culturale italiano, sono tutti artisti, tutti attivi, con una solida esperienza e con degli importanti principi etici da portare avanti. Per anni si sono incontrati in maniera spontanea ai primi festival, hanno fatto nascere coordinamenti regionali, movimenti nazionali, dato vita alla stessa FNAS (Federazione Nazionale Artisti di Strada), offerto materiale umano ed intellettuale per la nascita e la diffusione di innumerevoli manifestazioni e festival. Poi, per l’ingrandimento del mercato, per il fisiologico cambiamento delle mode, forse per qualche disillusione avuta Strada (la maiuscola è voluta) facendo, per la diminuzione di interesse verso spettacoli che richiedono un pubblico disposto a una comunicazione reale e predisposizione all’ascolto ed organizzatori sempre più alla ricerca dell’evento spettacolare e di intrattenimento disimpegnato, sono scivolati lentamente in secondo piano, e i rapporti interpersonali si sono fatti più distanti. Riunirli significava riallacciare fili, far ripartire sinapsi, mettere in moto collaborazioni e progetti, ricordarci che c’è ancora tantissimo da dare non solo come singole compagnie, ma con la forza del gruppo. Un primo incontro non può che essere un primo passo, a cui tanti dovranno seguire. Ma il calcio d’inizio e stato dato, e qualcosa si è messo in moto. Per riassumere i contenuti, sviluppati dagli artisti presenti fra un bicchiere di vino e una canzone, mi avvarrò delle parole di Beppe Boron, presidente attuale della FNAS, citandole testualmente: “ 1) Abbiamo una certa età e per molti, me compreso, la pensione è un miraggio, ma abbiamo molte cose da raccontare, tecniche da insegnare e un'etica da tramandare. Dobbiamo costruirci un luogo fisico che possa essere residenza per noi, ostello per i giovani, con laboratori e palestre. Un ostello intergenerazionale degli artisti. Dobbiamo vedere altre esperienze, se ce ne sono, su questo, partecipare a bandi, reperire i fondi, cercare sostegno. FNAS sarà la casa del progetto. 2) L'arte di strada e lo spettacolo di strada hanno cambiato volto. I comuni chiudono o vanno verso la tecnologia e gli organizzatori sono tutti proiettati verso spettacoli eclatanti, così lontani dalle nostre piccole e umane magie. Ma non siamo soli. Esiste tutto un mondo che desidera e vuole cambiare il modo di vivere la quotidianità, ne vuole uno più umano e cerca di recuperare tradizioni, aree urbane, parchi, vuole mangiare meglio, vuole andare a piedi, in bicicletta, vuole coltivare degli orti, vuole insomma un'altra economia e un altro mondo possibile. Con loro ci sono anche politici e amministratori. Progettiamo insieme e autoorganizziamoci e bypassiamo gli intermediari proponendo un modo umano e tradizionale di essere artisti.” A questi buoni propositi, le azioni hanno già cominciato a seguire. Anche perché abbiamo cominciato avendo cura e rispetto di noi stessi e del piccolo, meraviglioso angolo di mondo che ci ha accolti. Ci auguriamo che l’anno prossimo potremo incontrarci ancora, e se per incominciare abbiamo avuto bisogno di chiuderci fra noi per ritrovarci, ci auguriamo anche di poter presto creare occasioni e spazio di apertura ed inclusione anche per chi non ha potuto esserci ma forse ci sarà, e di chi tanto “storico” non è. Chi nel frattempo voglia collaborare, o far suoi i principi fondanti di etica e sostenibilità, o creare ulteriori occasioni di scambio e d’incontro, è benvenuto. Magari prima scambiamo due parole. E un bicchiere di buon vino. Sarah Georg Ass.Cult. Melquiades/ DrumRum Teatro
 

 

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 1
  • Simonetta Felli

    brava Sarah...e bravi agli artisti di strada, cio quelli che conoscono la vera vita quotidiana e che portano sorrisi, gioia, poesia e...riflessioni nelle nostre vite. Con gratitudine ed amore.

    rispondi a Simonetta Felli
    ven 30 giugno 2017 08:58