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Addio a Sir Hugh Thomas. Storico inglese innamorato del Mugello

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Addio a Sir Hugh Thomas. Storico inglese innamorato del Mugello Addio a Sir Hugh Thomas. Storico inglese innamorato del Mugello © n.c.
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Giunge dal caro amico Fabrizio Boni di San Piero a Sieve una nota triste, che pubblichiamo senza nessuna titubanza, anche perché come scriviamo in basso, il gentile Signor Hugh Thomas, lo abbiamo conosciuto, stimato, e apprezzato per questo suo profondo amore verso la nostra terra, il nostro Mugello.

“ - E’ morto domenica 7 maggio 2017 , nella Sua casa londinese, Hugh Thomas, o come lo chiamavano i suoi compatrioti inglesi Hugh Swynnerton Thomas, Baron Thomas of Swynnerton. Nato nel 1931 a Windsor è stato, senza alcun dubbio, il maggior storico della Spagna e delle sue colonie in America latina. Grandissimo conoscitore di ogni dettaglio della storia iberica, sir Hugh aveva pubblicato molti saggi fra i quali, celeberrimi in Italia, “La Storia di Cuba” e la “Storia della Guerra Civile spagnola” editi da Einaudi che riscossero, negli anni ’60 e ’70 dello scorso secolo, un incredibile successo di pubblico e critica. Inoltre aveva pubblicato per Mondadori “I fiumi dell’oro. L’ascesa dell’impero spagnolo”, che metteva in luce i forti legami fra il depauperamento delle colonie sud-americane ed il consolidamento della monarchia guidata prima da Carlo V° e poi da Filippo II°, l’Impero sul quale “non tramontava mai il sole”. Sedeva nel Parlamento inglese, alla “Camera dei Lords, e nonostante la malferma salute mancava di rado alle sedute del Consesso britannico. Aveva vinto numerosi premi in tutto il mondo ed anche in Italia, come il “Premio Nonino” e il “Premio Boccaccio”, entrambi nel 2009. Ma per i mugellani il professor Sir Hugh Thomas era semplicemente Ugo, uno di noi. Chi non ricorda la sua alta statura, la sua fluente e candida capigliatura, il suo incedere, con il sorriso sulle labbra, per la via Provinciale a San Piero. Parlava con tutti quelli che incontrava, con un idioma frutto di una miscela di lemmi britannici, italiani e castigliani, ma comprensibilissimo, perché i concetti venivano espressi dagli occhi che emanavano lampi di assoluta intelligenza e bontà di animo. Fin da dopoguerra passava le sue estati al Castello del Trebbio, poi nelle case coloniche circostanti all’antico maniero, alla “Rocchetta”, poi alla “Rotona”, e negli ultimi anni presso la Villa “Le Mozzete” sempre nel territorio di San Piero. Era un innamorato del Mugello e, da valente storico quale era, voleva conoscere ogni dettaglio di questa sua “seconda patria”, come amava definire la nostra vallata. Ogni tanto lo vedevamo apparire, al braccio di Sua moglie Vanessa e candidamente confessava, anche in tarda età, di essere giunto a San Piero con l’auto, così da poter ammirare con calma i paesaggi che dal Nord Europa scendevano verso l’Italia. Una volta doveva consultare del materiale su Cristoforo Colombo che si trovava all’archivio di Stato di Bologna. Ebbene Ugo se ne partì a piedi da Trebbio, ed antesignano della “Via degli Dei” percorse i dorsali appenninici fino a giungere nella città felsinea. Al mio stupore per quanto aveva fatto, rispose semplicemente con: “sono uno storico, non un teorico, se quei documenti sono a Bologna, Cristoforo Colombo o chi per lui, sarà passato senz’altro dalla Futa e dalla Raticosa.. perché non potevo farlo io….”. Mi piace ricordarlo con le pile di libri che giganteggiavano nel suo studio, nella sua camera, nella cucina in giardino, nelle tasche dei suoi abiti che ogni tanto si sfaldavano per il troppo peso. Riposa, caro Ugo, nel Paradiso degli Scrittori, con tutti i libri delle Biblioteche del Mondo a disposizione, occhiali da lettura e blocchi per appunti vicino. Tutto il Mugello e San Piero in particolare non potrà mai dimenticarti”- . Fabrizio Boni
A seguire una annotazione di Aldo Giovannini:
Diversi anni orsono, ospiti dell’Ing. Mattia Tiraboschi (1984?) proprietario all’epoca del Castello mediceo di Cafaggiolo, alla ricerca dell’antica “meridiana” (era rimasto solo lo “gnomone”), incontrammo e conoscemmo il Signor Hugh Thomas e sotto quella bellissima secolare alberatura sul retro del Castello, intavolammo, fra un inglese e un italiano abbastanza stentato, una lunga chiaccherata sul Mugello, sui Medici, la storia, l’arte, il paesaggio, insomma tutto il bello che ci circondava, proprio, se non andiamo errati dato che è passato molto tempo, in una splendida giornata soleggiata di maggio. Non conoscevamo la sua vita, la sua storia, il suo grado, ma fin dal primo istante comprendemmo - e non era difficile - che avevamo davanti un “Gran Signore” nel vero senso della parola. Ogni tanto a San Piero o al mercato a Borgo, qualche volta a Scarperia e Barberino, lo incontravamo e una cordiale e sincera stretta di mano non mancava mai. La notizia della sua scomparsa ci rattrista, resta il ricordo di un gentiluomo che ha voluto bene all’Italia, alla Toscana, al Mugello.
Foto: Archivio famiglia Thomas (Londra)

 

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Commenti 2
  • STEFANIA

    SIR THOMAS E' STATO UN GRANDE PERSONAGGIO. SONO GRATA A OK!MUGELLO PER QUESTO RICORDO

    rispondi a STEFANIA
    mer 10 maggio 2017 09:44
  • MARCELLO

    Bravi signor Boni e signor Giovannini

    rispondi a MARCELLO
    mer 10 maggio 2017 09:26